Un emendamento inserito di soppiatto nelle deroghe con cui il ministero della Difesa può dare il via alla costruzione dei nuovi Centri per il rimpatrio degli immigrati avrebbe voluto inserire anche gli «impianti energetici» fra le opere destinate alle difesa nazionale. La “pensata” da menti sopraffine l’hanno messa in pratica Ylenja Lucaselli (Fratelli d’Italia), Mauro D’Attis (Forza Italia) e Francesco Saverio Romano (Noi Moderati) durante la seduta notturna della Commissione Bilancio della Camera. I tre eroi avranno accesso, di diritto, all’albo d’oro degli “italiani più furbi degli altri”. E Capitan Salvini già pensa di istituire il premio “yellow cake” per chi si distinguerà nella promozione del nucleare contro l’oscurantismo green. Sotto a chi tocca


Il commento di MASSIMO SCALIA

“Semper habebit pauperes vobiscum”, così affermò Gesù Cristo secondo quanto riporta Sant’Agostino. Al di là dell’esegesi che ne fa il vescovo di Ippona possiamo, ampliando dal sociale al morale, tradurre: “sempre ci saranno dei poveri … di mente”. Una traduzione legittimata dalla particolare convinzione assai diffusa tra gli italiani di essere “più furbi degli altri”. Chi non ricorda qualche vecchio zio che con aria orgogliosamente complice affermava: “Io ho fregato metà degli italiani”, che lasciava peraltro incautamente scoperto che cosa aveva fatto l’altra metà.

Dovevano sicuramente ragionare, si fa per dire, come il vecchio zio quegli esponenti della maggioranza che l’altro giorno, alle dieci di sera, hanno pensato al “colpaccio” presentando nella Commissione Bilancio della Camera un emendamento al “Decreto Sud”, col quale la Difesa veniva direttamente autorizzata a realizzare impianti energetici e Centri per il rimpatrio senza alcun vincolo. Sembra che un sussulto delle opposizioni, una “rivolta” – talvolta càpita –, abbia indotto il terzetto dei proponenti a ritirare l’emendamento (Repubblica, 26 ottobre 2023).

Certo, fare le centrali nucleari senza autorizzazione è una pensata da menti sopraffine, che neanche ai francesi era mai venuta in mente! Al contrario, per realizzare i loro 58 impianti nucleari hanno seguito procedure autorizzative assai rigorose, ma, si sa, che nonostante la “furbizia” sciovinista dell’aver inventato un villaggio dove i Galli al seguito di Asterix e Obelix fanno neri i Romani, non ne possono nulla con la furbizia italica! E i tre presentatori dell’emendamento – Ylenja Lucaselli (Fratelli d’Italia), Mauro D’Attis (Forza Italia) e Francesco Saverio Romano (Noi Moderati) – vanno ricordati per questo ingegnoso tentativo, anche se meno fortunati del vecchio zio.

Dicono che Capitan Salvini, adirato perché non ci fosse un nome della Lega tra i presentatori, abbia cazziato i suoi in Commissione Bilancio e abbia intenzione di istituire il premio “yellow cake” per chi si vorrà distinguere nella promozione del nucleare contro l’oscurantismo green. Poi, riferiscono i bene informati, in ansia di un elogio, ha chiamato “El Ceo” dell’Eni per sapere che ne pensava il Capo. Sembra che Descalzi, noto per i suoi studi sulla Patristica, abbia risposto: “Aveva ragione Sant’Agostino!”, mandando in confusione il Capitano e ghignando che, in ogni caso, lui di autorizzazioni non ne ha bisogno. “Ora et semper hydrocarbona”, l’hanno sentito salmodiare i frati conversi addetti al suo servizio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Scienziato e politico, leader del movimento antinucleare e tra i fondatori di Legambiente. Primo firmatario, con Alex Langer, dell’appello (1984) per Liste Verdi nazionali. Alla Camera per i Verdi (1987-2001) ha portato a compimento la chiusura del nucleare, le leggi su rinnovabili e risparmio energetico, la legge sul bando dell’amianto. Presidente delle due prime Commissioni d’inchiesta sui rifiuti (“Ecomafie”): traffici illeciti nazionali e internazionali; waste connection (Ilaria Alpi e Miran Hrovatin); gestione delle scorie nucleari. Tra gli ispiratori della Green Economy, è stato a fianco della ribellione di Scanzano (2003) e consulente scientifico nelle azioni contro la centrale di Porto Tolle e il carbone dell’Enel (2011-14). Co-presidente del Decennio per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile dell’Unesco (2005-14). Tra i padri dell’ambientalismo scientifico, suo un modello teorico di “stato stazionario globale” (2020) (https://www.researchgate.net/profile/Massimo-Scalia)