Il Tribunale amministrativo superiore di Berlino-Brandeburgo ha giudicato inadeguata la politica climatica del Governo Scholz in quanto non rispetta le regole, e ha intimato all’esecutivo di predisporre un piano di protezione del clima più efficiente per ridurre le emissioni climalteranti sia nel settore dei trasporti che nell’edilizia. Il governo potrà ricorrere in appello, ritardando così l’effetto della sentenza (Ansa. 2023-11-30), ma vincono gli ambientalisti della Buh e del Bund che avevano intentato il ricorso e le cui ragioni sono state fatte proprie dalla sentenza del “Tar” tedesco.

Proprio come i Tar italiani, noti in generale per la loro tempestività e il coraggio rispetto al Governo! Speriamo che lo spirito di Cop28 aleggi anche sulla nostra suprema Corte, dalla quale ci attendiamo da tempo un intervento simile a quella dell’omologa olandese, che obbligò la Shell ad elevare i suoi obiettivi 2030 sulle rinnovabili. Qui da noi l’Eni di Descalzi è la vergogna fra le Oil& Gas, peraltro concorrenti: 15 GW di rinnovabili, contro i 50 GW della BP e i 100 della Total. Auspichiamo che gli ambientalisti italiani si facciano promotori, come quelli tedeschi, di azioni nelle sedi che i loro “uffici” legali riterranno più opportune. Legambiente apre oggi il suo XV° Congresso nazionale, accanto agli auguri sinceri inviamo un pensierino a limare le zampe di quell’ungulato di Descalzi. È il nostro migliore auspicio per l’incessante battaglia contro le rovinose, per l’Italia, politiche di chi vuole “ora e sempre idrocarburi”. Con un governo sempre prono, anche davanti alle perniciose minchiate del tipo “piano Mattei”. — (m. s.) 

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