I messaggi che seguono sono stati inviati questa notte da una volontaria italiana della onlus “Fonti di Pace”. Con altri 45 cooperanti umanitari internazionali è bloccata nei pressi del valico di Rafah, al confine con l’Egitto in attesa da giorni di poter uscire dalla Striscia di Gaza. Tensione fra i profughi durante la distribuzione, da parte dell’Unrwa (Agenzia Onu), del cibo e dell’acqua che scarseggiano ovunque
Dalla Striscia di Gaza, Giuditta Brattini – 27 ottobre 2023
► Alle 4 della notte di venerdì 27 ottobre, Giuditta Brattini, cooperante umanitaria internazionale, ancora bloccata al border di Rafah, ha mandato questo messaggio alla onlus “Fonti di Pace” per la quale era andata a Gaza, prima dell’attacco di Hamas ai kibbutz israeliani, per avviare un progetto di riabilitazione destinato a bambini ed adolescenti palestinesi colpiti e mutilati nelle guerre precedenti. «Siamo tutti alzati − ha scritto in piena notte −. Stanno bombardando dal mare e dal cielo. Situazione catastrofica: il 46% delle case distrutte o danneggiate; 1.400.000 persone hanno evacuato le loro case e sono riparate presso strutture Unrwa (Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi). Scarseggia il cibo anche per noi».
Dopo qualche ora è arrivato questo messaggio audio più dettagliato che potete ascoltare di seguito.
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Emergenza Gaza: «doniamo ora»
► «I fondi raccolti saranno destinati, appena possibile, all’acquisto di generi alimentari e materiali di prima necessità, medicinali e tutto quanto sarà possibile fornire per sollevare il popolo di Palestina dall’ennesima sofferenza.
Puoi fare la donazione a “Fonti di Pace”:
IBAN IT45N 01030 01656 000002624683 causale: Emergenza Gaza
Ringraziamo tantissimo tutte le amiche e gli amici che hanno già mandato il loro contributo, siamo arrivati a ottomila euro. Con Giuditta troveremo il modo di far arrivare il vostro aiuto. Siamo tutt’ora in contatto con il dr. Yaghi della Palestinian Medical Relief Society».
“Fonti di Pace”, venerdì 27 ottobre 2023
