Dal primo incontro da studente di Fisica in una manifestazione antinucleare a Verona alle battaglie condotte con Greenpeace contro la centrale a carbone dell’Enel a Porto Tolle. L’ultimo suo impegno al nostro fianco come cofirmatario del documento scientifico nella causa contro l’Eni per l’inquinamento atmosferico e la crisi climatica


◆ Il ricordo di PIPPO ONUFRIO, direttore Greenpeace Italia

Manifestazione a Venezia contro la centrale a carbone dell’Enel di Porto Tolle

Massimo Scalia è stato per me un punto di riferimento e un amico per una vita. L’ho conosciuto nel 1977 quando da studente in Fisica partecipai a una delle prime assemblee antinucleari a Verona organizzate dal Movimento Nonviolento. Erano quegli gli anni in cui si costruiva il movimento antinucleare – con i Comitati per il controllo delle scelte energetiche – che ebbe un punto di forza nelle università. Con Gianni Mattioli e un gruppo di altri fisici e ricercatori fu possibile lanciare i temi ambientali ed energetici in un’epoca in cui ancora il dibattito ideologizzato era prevalente. E la collaborazione con Gianni Silvestrini alla rivista “QualEnergia” che è tuttora un riferimento per molti di noi.

Insieme abbiamo fatto un lungo pezzo di strada nelle battaglie ecologiste e verdi. E lo ricordo sempre con grande generosità di impegno e uno spessore umano davvero raro. Ricordo un viaggio in treno assieme dormendo sui sedili per sostenere il movimento a Scanzano Jonico o la battaglia in tribunale dove ci ha sostenuto come consulente di parte per Greenpeace al processo per le proteste alla centrale di Porto Tolle. E, di recente, come cofirmatario del documento scientifico nella causa che abbiamo lanciato contro Eni.

Anche se un po’ diradati, abbiamo sempre continuato ad avere scambi di idee e di documenti. Anche discussioni accese quando non eravamo d’accordo, raramente, su qualcosa. Ma erano sempre polemiche affettuose, da vecchi compagni di battaglie. L’ultimo incontro eravamo seduti accanto al Congresso di Legambiente e commentava i vari interventi sempre lucido, sagace e pieno di verve. Massimo è stato un fratello maggiore, un riferimento scientifico e culturale, un compagno di battaglie e un caro amico. Ci mancherà moltissimo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dal 2009 è direttore di Greenpeace Italia. Fisico di formazione, per anni ricercatore in campo ambientale ed energetico. Attivista ambientalista dagli anni '70 ha alternato l'attività di ricercatore con l'impegno per il Pianeta a tempo pieno.