La premier Giorgia Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente della Camera Lorenzo Fontana alla parata del 2 giugno. credit Ansa/Claudio Peri La tradizionale sfilata militare del 2 giugno, festa della Repubblica, è da sempre un controsenso (non dovrebbe limitarsi ad andare in scena nella più congeniale festa delle Forze armate, il 4 novembre?). Se nella Costituzione è scritto – nei principi fondamentali – che l’Italia ripudia la guerra, perché si festeggia così il 2 giugno? E quest’anno l’enfasi è stata addirittura amplificata, toccando il ridicolo con i “tiratori scelti” dal capo coperto da parrucche bionde. E gli applausi degli esponenti del governo accarezzano una vecchia retorica lontana dai Valori della Repubblica Il commento di STEFANO RIZZO CHI SCRIVE NON è un pacifista radicale e non ritiene che il ricorso alle armi non sia mai giustificato; ritiene invece che si possa fare la guerra quando si è attaccati e che si possa, anzi si debba, aiutare (almeno fino ad un certo punto) un vicino aggredito. Ma è anche un cittadino di questa Repubblica che, all’art. 11 della Costituzione afferma che “l’Italia ripudia la guerra”. L’Italia, cioè non solo lo Stato o il governo, ma tutti i cittadini di questo Paese, presenti...
Festa della Repubblica o di Strapaese. Un’esibizione bellica tra il grottesco e gli applausi (del governo)
Stefano Rizzo
Giornalista, docente universitario, romanziere, ha insegnato relazioni internazionali all’Università la Sapienza di Roma. Ha collaborato con svariate testate a stampa e online scrivendo prevalentemente di politica e istituzioni degli Stati Uniti. E’ autore di svariati volumi di politica internazionale: Ascesa e caduta del bushismo (Ediesse, 2006), La svolta americana (Ediesse, 2008), Teorie e pratiche delle relazioni internazionali (Nuova Cultura,2009), Le rivoluzioni della dignità (Ediesse, 2012), The Changing Faces of Populism (Feps, 2013). Ha pubblicato quattro volumi di narrativa; l’ultimo è Melencolia (Mincione, 2017)