Non si spegne l’indignazione per le cariche violente della Polizia nel centro della città toscana. Decine di giovani studenti, in massima parte adolescenti con le mani alzate, sono stati brutalmente bastonati: “chiusi in un budello e riempiti di botte”. La Questura aveva proibito ogni accesso in Piazza Cavalieri, il luogo della città dedicato al “libero pensiero”. Ai liceali era inibito avvicinarsi pacificamente al Consolato degli Stati Uniti nel corso di una manifestazione per chiedere lo stop ai bombardamenti dell’esercito israeliano su Gaza. Sull’episodio il Quirinale ha diffuso questa nota: «Il Presidente della Repubblica ha fatto presente al ministro dell’Interno, trovandone condivisione, che l’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento». Di seguito la lettera dei docenti che hanno assistito alla violenza


Il testo integrale della lettera diffusa dai docenti del Liceo Russoli, davanti al quale è stato malmenato il corteo pacifico degli studenti

Pisa, 23 febbraio 2024. Studenti fermati e stesi a terra con le mani dietro la schiena; sotto il titolo, le conseguenze delle manganellate su una giovane liceale inerme

«Siamo docenti del Liceo artistico Russoli di Pisa e oggi siamo rimasti sconcertati da quanto accaduto in via San Frediano, di fronte alla nostra scuola. Studenti per lo più minorenni sono stati manganellati senza motivo perché il corteo che chiedeva il cessate il fuoco in Palestina, assolutamente pacifico, chissà mai perché, non avrebbe dovuto sfilare in Piazza Cavalieri.

Gli agenti in assetto antisommossa avevano chiuso la strada e attendevano i ragazzi con scudi e manganelli, mentre dalla parte opposta le forze dell’ordine chiudevano la via all’altezza di Piazza Dante. In via Tavoleria un’altra squadra con scudi e manganelli.

Proprio di fronte all’ingresso del nostro liceo, hanno fatto partire dapprima una carica e poi altre due contro quei giovani con le mani alzate. Non sappiamo se se siano volate parole forti, anche fuori luogo, d’indignazione e sdegno, fatto sta che, senza neanche trattare con gli studenti o provare a dialogare, abbiamo assistito a scene di inaudita violenza. Ci siamo trovati ragazze e ragazzi delle nostre classi tremanti, scioccati, chi con un dito rotto, chi con un dolore alla spalla o alla schiena per manganellate gentilmente ricevute, mentre una quantità incredibile di volanti sfrecciava in Via Tavoleria.

Come educatori siamo allibiti di fronte a quanto successo oggi. Riteniamo che qualcuno debba rispondere dello stato di inaudita e ingiustificabile violenza cui sono stati sottoposti cento/duecento studenti scesi in piazza pacificamente: perché si è deciso di chiuderli in un imbuto per poi riempirli di botte? Chi ha deciso questo schieramento di forze, che neanche per iniziative di maggior partecipazione e tensione hanno attraversato la nostra città?

Oggi è stata una giornata vergognosa per chi ha gestito l’ordine pubblico in città e qualcuno ne deve rispondere».

Pisa, 23 febbraio 2024

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