Secondo il censimento del Comitato Nuovi Desaparecidos, sono morti 3.617 richiedenti asilo e migranti sulle vie di fuga verso l’Europa dal primo gennaio fino al 13 agosto. La grande maggioranza annegati nel Mediterraneo, ma anche nell’Oceano Atlantico o sulle “vie di terra”. Si tratta di un numero che già ha praticamente raggiunto il tragico primato dello scorso anno. Statisticamente, entro la fine del 2023 i morti potrebbero essere cinquemila. Dietro questi numeri terribili, ci sono le vittime: le loro storie, le loro speranze, più che la loro disperazione. Alle quali la società civile risponde non rispettando le leggi internazionali, non con la solidarietà umana, ma alzando muri. Che sono i primi responsabili di questa strage infinita Matyla, ragazza ivoriana, e sua figlia Marie di 7 anni, morte abbracciate nel deserto del Sahara, vicino ad Al Assah in Libia L’articolo di EMILIO DRUDI UNA DELLE ULTIME vittime è Mbaya Fall Ngom, un pescatore senegalese di 32 anni, falciato dalle raffiche di mitra sparate dalla polizia mentre stava per imbarcarsi su un cayuco a Ndeppe, un piccolo porto peschereccio 20 chilometri a est di Dakar. Voleva arrivare alle Canarie e stabilirsi in Spagna, per costruire un futuro migliore per la giovane moglie e il figlio di appena due mesi. Un proiettile gli...

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giornalista, già responsabile delle edizioni regionali e vice capo redattore della cronaca di Roma de Il Messaggero, ha approfondito i problemi dell’immigrazione, occupandosi in particolare della tragedia dei profughi provenienti dal Sud del mondo ed è tra i fondatori del Comitato Nuovi Desaparecidos. Sui rifugiati e le politiche migratorie ha pubblicato Fuga per la Vita, Edizioni Simple (2018). Insieme a Marco Omizzolo ha scritto Ciò che mi spezza il cuore. Eritrea: dalla grande speranza alla grande delusione, un saggio inserito nella collettanea Migranti e Territori (Ediesse, 2015); e Etnografia della nuova diaspora eritrea: origini, sviluppo e lotta contro la dittatura, nella collettanea Migranti e Diritti (Edizioni Simple, gennaio 2017). È autore anche di tre libri legati alla persecuzione antisemita: due con la Giuntina (Un Cammino lungo un anno, Gli ebrei salvati dal primo italiano Giusto tra le Nazioni nel 2012; Non ha dato prova di serio ravvedimento. Gli ebrei perseguitati nella provincia del duce, nel 2014); il terzo con Emia Edizioni (Il Marchio di diversi) nel 2019.