Pfizer-BioNTech e Moderna hanno realizzato i loro vaccini grazie agli studi della ricercatrice Katalin Karikó a partire dagli Anni ’90 sulla lotta ai tumori. Dal 2006 si parla della possibilità di vaccini a mRNA per le neoplasie: da una biopsia si potrebbe passare a un antidoto personalizzato. Ma questi vaccini contro il Covid possono rappresentare un rischio? I vaccini a mRNA non utilizzano virus attivi ma una componente genetica per stimolare la produzione di anticorpi. Se c’è un modo per individuare i soggetti fragili e proteggerli (con vaccini o cure tempestive), perché vaccinare tutti, visto che il vaccino non impedisce nuove infezioni ma ha lo scopo di attenuare la malattia grave?  L’analisi di LAURA CALOSSO ¶¶¶ Avete mai sentito parlare di vaccini anti cancro? Chi di voi, se colpito dalla malattia, si opporrebbe all’utilizzo? Probabilmente nessuno. «Alcuni vaccini contro agenti infettivi che causano il cancro possono anche prevenire lo sviluppo di tumori specifici»: questa frase è stata scritta due anni fa sul sito di Airc, Associazione italiana per la ricerca sul cancro [nota 1]. Cosa c’entra tutto questo con il Covid 19? C’entra. Pochi sanno infatti che i vaccini anti Covid basati sull’uso di mRNA (o RNA messaggero) sono stati sviluppati partendo dalle ricerche iniziate quasi trent’anni fa dalla ricercatrice Katalin...

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Scrittrice, giornalista e traduttrice, laureata in Scienze Politiche e in Lettere, Culture moderne comparate, Letteratura tedesca. Ha lavorato come giornalista e addetta stampa. La carriera di scrittrice è iniziata con una menzione di merito al Premio Calvino, edizione 2008/2009, e il primo romanzo "A ogni costo, l'amore" pubblicato da Mondadori nel 2011. Il giornalismo d’inchiesta è la sua passione. Lavora nel mondo dell’editoria e per la Rai.