Oggi sul tavolo bisogna mettere seriamente la partita dei beni comuni e del governo ecologico dell’economia, temi vitali ma entrambi incompatibili con la logica dell’eurosistema attuale. Non si può straparlare di Gretabonds e dedicarsi al greenwashing. Serve ridare sovranità alla politica sull’economia per governare la possibile Europa futura nell’interesse della società, non delle oligarchie tecnocratiche. In prima pagina,...

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Dal 1997 insegna diritto civile all’Università di Torino, diritto internazionale e comparato all’Università della California. Avvocato cassazionista, è stato fra i redattori dei quesiti referendari sui beni comuni del giugno 2011 e per due volte ha patrocinato il referendum presso la Corte Costituzionale. Fra i titoli pubblicati, ricordiamo “Beni Comuni. Un Manifesto” (Laterza 2011) che ha raggiunto l’ottava edizione, “Il saccheggio”, con Laura Nader (Bruno Mondadori, 2010), “Contro riforme” (Einaudi, 2013), “Senza proprietà non c’è libertà. Falso!” (Laterza, 2014). È curatore generale della collana Common Core of European Private Law (Trento Project) alla Cambridge University Press, ed editore capo della rivista Global Jurist. Il suo volume sulla proprietà privata, pubblicato nel 2001 (seconda edizione Utet 2014), ha ricevuto il Premio Luigi Tartufari dell’Accademia Nazionale dei Lincei consegnatogli dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. È presidente di “Generazioni Future Rodotà”