Mosca febbraio 2024. Al Cremlino Putin concede la prima intervista a un giornalista americano dall’inizio del conflitto in Ucraina

L’intervista del giornalista americano Tucker Carlson all’autocrate russo ha ottenuto centoventicinque milioni di visualizzazioni sulla piattaforma X, e oltre 11 milioni di visualizzazioni sul canale Youtube del giornalista. Numeri impressionanti e in continua crescita, con buona pace dei molti commentatori con l’elmetto che l’hanno liquidata come “la solita sconclusionata propaganda putiniana”, e ne hanno volutamente ignorato i contenuti. È l’occidente, secondo Putin, che ha convinto l’Ucraina a rifiutare gli accordi di pace sul punto di essere firmati a Istanbul nel 2022, nella errata convinzione di poter piegare la Russia con il sostegno militare all’Ucraina e con le sanzioni economiche. L’errore è stato dell’occidente, e spetta all’occidente riconoscerlo


◆ Il commento di BATTISTA GARDONCINI *

Ucraina marzo 2022, evacuazione degli scampati a un bombardamento russo

Se avete due ore di tempo e masticate un po’ di inglese vi invito ad ascoltare l’intervista integrale che Vladimir Putin ha concesso al giornalista americano Tucker Carlson. Fatelo mettendo da parte per un momento l’opinione che avete di Putin e delle sue nefandezze, e anche la controversa storia professionale di Carlson, campione dell’ultradestra e gran sostenitore di Donald Trump. Pensate invece che questa intervista è la prima concessa da Putin a un giornalista americano dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, ed è anche una delle poche occasioni consentite all’opinione pubblica occidentale di ascoltare, senza mediazioni interessate, la voce del paese che gli Stati Uniti e i loro alleati stanno combattendo per interposta persona da due anni in Ucraina.

In poche ore l’intervista ha ottenuto centoventicinque milioni di visualizzazioni sulla piattaforma X, e oltre 11 milioni di visualizzazioni sul canale Youtube del giornalista. Numeri impressionanti e in continua crescita, con buona pace dei molti commentatori con l’elmetto che l’hanno liquidata come “la solita sconclusionata propaganda putiniana”, e ne hanno volutamente ignorato i contenuti.

Putin ha ribadito posizioni note, come la preoccupazione della Russia per l’espansione non concordata della Nato verso est e per gli scontri nelle aree russofone dell’Ucraina iniziati nel 2014, ma ha anche accennato esplicitamente alla necessità di trovare una soluzione diplomatica al conflitto. E quando Tucker gli ha chiesto se a suo avviso Zelensky avrebbe oggi l’autorità per negoziare un accordo ha spiegato di non essere nei panni del suo avversario, ma di ritenere che egli abbia troppi condizionamenti interni ed esterni. Anche per questo Putin si è detto convinto della necessità di una trattativa diretta tra la Russia e gli Stati Uniti per mettere fine alla guerra. 

Istanbul maggio 2022, negoziati tra Russia e Ucraina per fermare la guerra

È l’occidente, secondo Putin, che ha convinto l’Ucraina a rifiutare gli accordi di pace sul punto di essere firmati a Istanbul nel 2022, nella errata convinzione di poter piegare la Russia con il sostegno militare all’Ucraina e con le sanzioni economiche. L’errore è stato dell’occidente, e spetta all’occidente riconoscerlo e trovare un modo soddisfacente per tutti per uscire dalla crisi. Ci vorrà del tempo — è la  sua conclusione — ma un accordo si troverà.

Sun Tzu, il generale e filosofo cinese vissuto a cavallo tra il VI e il V secolo a.C, autore del famoso trattato sull’arte della guerra, diceva «se conosci il nemico e conosci te stesso, non devi temere il risultato di cento battaglie. Se conosci te stesso ma non il nemico, per ogni vittoria ottenuta subirai anche una sconfitta. Se non conosci né il nemico né te stesso, soccomberai in ogni battaglia». A giudicare da questa intervista, Putin lo ha letto. Non sono certo che Biden, Zelensky e i loro alleati occidentali lo abbiano fatto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

(*) L’autore dirige oltreilponte.org

Giornalista, già responsabile del telegiornale scientifico Leonardo su Rai 3. Ha due figlie, tre nipoti e un cane. Ama la vela, la montagna e gli scacchi. Cerca di mantenersi in funzione come le vecchie macchine fotografiche analogiche che colleziona, e dopo la pensione continua ad occuparsi di scienza, politica e cultura sul blog “Oltreilponte.org”.