La locandina del film con Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan; con tre deliziosi camei sul set anche Matt Damon, Pedro Pascal e la cantante Miley Cyrus

Jamie e Marian sono due giovani lesbiche. La prima è stata cacciata dall’amica a causa delle sue continue infedeltà, la seconda è infelice perché una cronica timidezza le impedisce di socializzare. Decidono di viaggiare insieme, e per risparmiare vanno in una agenzia che organizza il trasporto di auto attraverso l’America. Qui ne ricevono per errore una dove è nascosta una misteriosa valigetta, costata letteralmente la testa all’uomo che l’aveva rubata. Ne viene fuori un travolgente susseguirsi di situazioni comiche, tragici errori e sanguinose sparatorie nel più puro stile dei fratelli Coen, quello che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare in molti dei loro film, da “Fargo” a “Non è un paese per vecchi”


◆ La recensione di BATTISTA GARDONCINI *

Non è un film adatto a chi è infastidito dal linguaggio sboccato e si sente a disagio con una rappresentazione molto libera del sesso, peraltro raccontato senza ostentazioni e senza volgarità. Ma “Drive-Away Dolls”, di Ethan Coen, è un piccolo gioiello di intelligente umorismo, che merita di essere visto in lingua originale con i sottotitoli per l’eccellente prova delle due protagoniste, Margaret Qualley e Geraldine Viswanathan, bene assecondate da un cast dove Matt Damon, Pedro Pascal e la cantante Miley Cyrus compaiono in tre deliziosi camei.

Filadelfia, 1999. Jamie e Marian sono due giovani lesbiche. La prima è stata cacciata dall’amica a causa delle sue continue infedeltà, la seconda è infelice perché una cronica timidezza le impedisce di socializzare. Decidono di viaggiare insieme fino a Tallahassee, e per risparmiare vanno in una agenzia che organizza il trasporto di auto attraverso l’America. Qui ne ricevono per errore una dove è nascosta una misteriosa valigetta, costata letteralmente la testa all’uomo che l’aveva rubata.

Ignare, le ragazze iniziano un viaggio che la ligia Marion vorrebbe concludere nei tempi previsti, ma viene trasformato dalla spumeggiante Jamie in una scorribanda senza meta tra bar lesbici e improbabili attrazioni turistiche. Sulle loro tracce si mettono tre pericolosi criminali, disposti a tutto pur di ritrovare la valigetta e restituirne il contenuto al proprietario, un importante politico tutto patria e famiglia.

Il risultato è un travolgente susseguirsi di situazioni comiche, tragici errori e sanguinose sparatorie nel più puro stile dei fratelli Coen, quello che abbiamo imparato a conoscere e apprezzare in molti dei loro film, da “Fargo” a “Non è un paese per vecchi”. Qui, per la prima volta, la collaudata coppia si è sciolta. Ethan Coen è solo alla regia, ben coadiuvato dalla moglie Tricia Cooke, che firma con lui il soggetto, la sceneggiatura e la produzione. © RIPRODUZIONE RISERVATA

(*) L’autore dirige oltreilponte.org

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Giornalista, già responsabile del telegiornale scientifico Leonardo su Rai 3. Ha due figlie, tre nipoti e un cane. Ama la vela, la montagna e gli scacchi. Cerca di mantenersi in funzione come le vecchie macchine fotografiche analogiche che colleziona, e dopo la pensione continua ad occuparsi di scienza, politica e cultura sul blog “Oltreilponte.org”.