– (Pikos) — Mai talk show ebbe nome più appropriato: Non è l’Arena. Senza scomodare le arene dei tempi dei gladiatori, quella di Giletti nella puntata dalla piazza Rossa di Mosca potrebbe essere paragonata alle arene dell’Alentejo che ospitano le tourade portoghesi, dove il toro non muore ma viene irriso e domato dal toureiro. Peccato che nessuno abbia avvertito la signora (si fa per dire), Maria Zakharova portavoce del potente ministro degli Esteri russo, il signor (anche per lui si fa per dire) Sergej Viktorovič Lavrov: quel “non” che contraddistingue a “non arena” di Giletti prevede che il toureiro sia il conduttore e il toro, di prassi, è l’ospite da stringere più o meno garbatamente all’angolo. Maria Zakarova, portavoce del ministro degli Esteri russo Sergej Viktorovič Lavrov in trasmissione con Giletti Fin dalle prime battute la signora-si-fa-per-dire Zakharova, guardandosi bene dal rispondere alle domande del conduttore, ha cominciato ad infilzarlo senza pietà dandogli sostanzialmente dello sprovveduto (nel migliore dei casi), se non del giornalista disinformato. E più Giletti col suo solito garbo la blandiva sperando di ricevere risposte concrete, magari sulle stragi russe di Bucha e Mariupol, più lei, infischiandosene della domanda, gli rispondeva dandogli del bambino: «lei semplifica troppo, i bambini parlano così», o peggio ancora del beota: «…lei...
venerdì 29 Settembre 2023
IN EVIDENZA
- Bob olimpico: “Ultima chiamata” da Cortina per fermare spreco di denaro e di territorio nel 2026
- Salviamo il borgo di Civita di Bagnoregio. Quando la bellezza frana: un allarme, un appello
- 4/ Manzoni 150 anni dopo. Dalla gloria letteraria al dolore privato. Le critiche, e il Requiem di Verdi per lui
- Quei geni di Neanderthal. Rispunta la pista del Dna, una teoria sulla vulnerabilità al Covid
- 3/ Manzoni 150 anni dopo. La conversione e gli anni creativi. L’estetica romantica, il giansenismo, gli attacchi di panico
- Verso la chiusura di Palazzo Baleani, eccellenza nazionale della prevenzione dei tumori al seno
- 2/ Manzoni 150 anni dopo. L’infanzia con il padre, il collegio, il rifiuto della religione
- “Manodopera”: quando ad emigrare era l’Italia degli umili, degli sfruttati e dei vilipesi, in patria e fuori