Il premio Pulitzer Seymour Hersh e l’esplosione del Nord Stream il 26 settembre dopo il sabotaggio del gasdotto Secondo il quotidiano americano, a piazzare le cariche esplosive sarebbe stato un gruppo di ucraini o di russi dissidenti, che avrebbe agito di propria iniziativa, senza ordini specifici da parte del governo di Kiev e senza alcun coinvolgimento degli Stati Uniti. Cinque uomini e una donna – specificano i giornali tedeschi – avrebbero affittato uno yacht in Polonia per raggiungere il luogo del sabotaggio, immergendosi a ottanta metri di profondità, e piazzando le cariche che sarebbero state fatte detonare poco dopo. A cose fatte i sei avrebbero restituito la barca, dove gli investigatori avrebbero trovato tracce di esplosivo su un tavolo. Diabolicamente abili, ma un po’ sbadati. Nei mesi scorsi il premio Pulitzer Seymour Hersh, in un articolo magistrale, aveva messo insieme alcuni fatti noti e le dichiarazioni di fonti molto bene informate, indicando con precisione gli autori, scelti in un corpo di subacquei della marina in grado di operare al di fuori del controllo del Congresso. La soffiata dell’intelligence americana arriva al momento giusto per salvare capra e cavoli, dopo una visita lampo del cancelliere Scholtz a Washington Il commento di BATTISTA GARDONCINI * È ARRIVATO A proposito, come il cacio sui maccheroni, lo scoop...

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Giornalista, già responsabile del telegiornale scientifico Leonardo su Rai 3. Ha due figlie, due nipoti e un cane. Ama la vela, la montagna e gli scacchi. Cerca di mantenersi in funzione come le vecchie macchine fotografiche analogiche che colleziona, e dopo la pensione continua ad occuparsi di scienza, politica e cultura sul blog “Oltreilponte.org”.