Il conflitto israelo-palestinese, all’apparenza e sulla base dell’esperienza storica, dovrebbe essere facile da risolvere. Ci sono gli oppressori (israeliani) e gli oppressi (palestinesi) divisi da lingua, etnia, religione, identità nazionale, e prima o poi gli oppressi trionferanno. Ma non è così facile. Perché Israele non è una potenza coloniale: se dovesse lasciare il paese reclamato...

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Giornalista, docente universitario, romanziere, ha insegnato relazioni internazionali all’Università la Sapienza di Roma. Ha collaborato con svariate testate a stampa e online scrivendo prevalentemente di politica e istituzioni degli Stati Uniti. E’ autore di svariati volumi di politica internazionale: Ascesa e caduta del bushismo (Ediesse, 2006), La svolta americana (Ediesse, 2008), Teorie e pratiche delle relazioni internazionali (Nuova Cultura,2009), Le rivoluzioni della dignità (Ediesse, 2012), The Changing Faces of Populism (Feps, 2013). Ha pubblicato quattro volumi di narrativa; l’ultimo è Melencolia (Mincione, 2017)