Claudio Descalzi, amministratore delegato dell’Eni Quel -25% sugli extraprofitti deciso dal governo Draghi ricorda — un contrappasso? — il -25% di Gas a effetto serra al 2030 che, impudico, l’Eni si era dato come modesto obiettivo di riduzione. Ma qualcuno ha violato il sancta sanctorum. E magari, di questo passo, qualcuno si potrebbe ricordare che la golden share dell’Ente nazionale degli idrocarburi è nelle mani del Governo, come alcune nomine del Consiglio d’amministrazione del Cane a Sei Zampe ROMA, 3 MAGGIO 2022 (Red) — Fra i provvedimenti assunti dal governo Draghi con il nuovo “decreto aiuti” è finita in secondo piano la decisione di portare al 25% il prelievo sugli extra profitti incassati nell’ultimo anno con la speculazione finanziaria sugli idrocarburi dalle compagnie Oil&Gas. Secondo l’Agenzia internazionale dell’Energia, gli extra profitti nel comparto energetico dell’Unione Europea sono quantificabili in 200 miliardi di euro nei primi mesi del 2022. La sola Eni avrebbe realizzato un utile di 5,191 miliardi di euro con un incremento del +293% rispetto al primo trimestre 2021. Il corsivo di MASSIMO SCALIA IL CAPO RECLINATO sul grande tavolo del Consiglio dei Ministri, “Cingo” non riusciva a nascondere le lacrime, ancor meno i singhiozzi che gli uscivano tanto spontanei quanto inopportuni in quella sede. Il premier aveva cercato di confortarlo...
Violato il sancta sanctorum del gas: tagliate (un po’) le unghie ai rapaci della salute e delle nostre tasche
Massimo Scalia
Scienziato e politico, leader del movimento antinucleare e tra i fondatori di Legambiente. Primo firmatario, con Alex Langer, dell’appello (1984) per Liste Verdi nazionali. Alla Camera per i Verdi (1987-2001) ha portato a compimento la chiusura del nucleare, le leggi su rinnovabili e risparmio energetico, la legge sul bando dell’amianto. Presidente delle due prime Commissioni d’inchiesta sui rifiuti (“Ecomafie”): traffici illeciti nazionali e internazionali; waste connection (Ilaria Alpi e Miran Hrovatin); gestione delle scorie nucleari. Tra gli ispiratori della Green Economy, è stato a fianco della ribellione di Scanzano (2003) e consulente scientifico nelle azioni contro la centrale di Porto Tolle e il carbone dell’Enel (2011-14). Co-presidente del Decennio per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile dell’Unesco (2005-14). Tra i padri dell’ambientalismo scientifico, suo un modello teorico di “stato stazionario globale” (2020) (https://www.researchgate.net/profile/Massimo-Scalia)