Le forze politiche in forma di partito, più o meno movimentista, ci sono ancora e lavorano a formare un’opinione pubblica. Da anni in Italia si insegue la chimera di un movimentismo a tutto campo, con filoni tradizionali — quello comunista — sfibratisi per strada, per non aver voluto, cocciutamente, seguire la via europea delle socialdemocrazie (guardate per decenni come il demonio tentatore). Meglio nulla? Meglio ora? Un governo sull’asse Spd-Verdi potrebbe facilitare anche i rapporti di cooperazione con un’Italia che dovrà pur ritrovare la strada di una sua razionalità costituzionale
Il commento di VITTORIO EMILIANI / Anticipazione

Pur dopo il lungo regno (per alcuni versi discutibile) di Angela Merkel, la Germania ha ritrovato per queste elezioni alcune poche forze politiche in grado di dettare una linea: i socialdemocratici della Spd tornati dopo anni a quote di elettorato maggioritarie, i democristiani della Cdu nettamente in regresso dopo decenni, i Verdi che hanno contato in passato leaders di valore europeo e, pur non registrando la valanga di voti delle Europee del 2019 (20,53%), risultano decisivi con il loro 14,75% per le varie combinazioni di governo, i liberali, meno pragmatici del passato e però importanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Il commento integrale di Vittorio Emiliani uscirà nel fine settimana sul primo numero di ottobre del nostro magazine quindicinale che sarà distribuito nelle edicole digitali AppleStore, GooglePlay e AppGallery Huawei