Da subito su Apple Store; nei prossimi giorni su GooglePlay e AppGallery Huawei. Gli abbonamenti al magazine quindicinale partiranno, per tutti, dal 15 ottobre. Alle nostre spalle non ci sono finanziatori (né finanzieri) travestiti da filantropi per restare a galla nel circo mediatico mainstream. In questi primi mesi di vita abbiamo messo sul tavolo l’unico capitale a nostra disposizione: il “capitale reputazionale”, dei promotori e degli autori che hanno accolto la sfida di difendere la dignità di un lavoro — un mestiere nobile — essenziale alla buona salute della democrazia. Svilito da editori dal braccino più corto della vista, con giornalisti ricattati da salari da fame, lettori senza diritti, opinione pubblica senza anticorpi

Foto di gruppo al termine del primo meeting di Italia Libera svolto a Santa Margherita di Pula l’ultimo week end di settembre

L’editoriale di IGOR STAGLIANÒ

L’ÀNCORA È TOLTA. Lo abbiamo fatto insieme nel primo seminario di Italia Libera lo scorso fine settimana dopo i ripetuti lockdown. Partiti nel pieno della pandemia — in un clima angosciante di isolamento e paura —, il giornale digitale e il magazine hanno mosso i primi passi. La qualità del lavoro fatto sin qui e l’incoraggiamento dei lettori e degli osservatori ci inducono a prendere il mare aperto. Saremo presenti a partire da oggi nelle edicole digitali con il quindicinale: da subito su Apple Store; nei prossimi giorni su GooglePlay e AppGallery Huawei; i numeri in abbonamento partiranno, per tutti, dal 15 ottobre. Nei mesi a venire — se la risposta positiva di lettori e sponsor lo consentirà — passeremo ad una periodicità più ravvicinata. Il sito resterà accessibile a tutti, come facciamo dal nostro debutto online il 6 gennaio scorso.

Informazione accurata, sguardo onesto e libero sul mondo per non essere triturati dagli algoritmi di Big Tech

“Un passo alla volta” è stata la scelta compiuta sin qui. Doverosa e obbligata. Alle nostre spalle non ci sono finanziatori (né finanzieri) travestiti da filantropi per stare a galla nel circo mediatico H 24. In questi primi mesi di vita abbiamo messo sul tavolo l’unico capitale a nostra disposizione: il “capitale reputazionale”, dei promotori e degli autori che hanno accolto la sfida di difendere la dignità di un lavoro — un mestiere nobile — essenziale alla buona salute della democrazia. Svilito da editori dal braccino ancor più corto della vista, con giornalisti ricattati da salari da fame e lettori senza diritti; un lavoro messo in questione da una rivoluzione tecnologica subìta e senza anticorpi. Contro l’infodemia dilagante, gli anticorpi possono essere generati solo dallo spirito critico. E solo un’informazione accurata — e ben scritta — può fornire strumenti critici a chi voglia capire i contesti da cui nascono i fatti e gli interessi (legittimi e non) che agiscono sul campo, colti e raccontati da uno sguardo sul mondo onesto e libero, non triturati e insaccati dagli algoritmi di Big Tech. 

La crisi climatica è la bussola che orienta la navigazione di questo piccolo vascello. Da oggi messo ancor più nelle vostre mani. Su queste pagine non troverete nessun copia-incolla di veline dei potenti di turno, né chiacchiericcio della politica politicante. Il cui racconto è affidato — oramai — ai figuranti del Big Talk, popolato da intrattenitori e opinionisti a gettone che hanno la verità dei fatti in gran dispetto. Su queste pagine non troverete contenuti a pagamento, altrimenti detti “redazionali”: pubblicità camuffata da articoli, come è stato denunciato anche sulle nostre pagine da Enzo Marzo e Massimo A. Alberizzi, due prestigiosi ex “corrieristi” scandalizzati per quanto si consuma nelle grandi redazioni. 

Crisi dell’editoria: lettori venduti agli inserzionisti, abbonamenti a due soldi, paghe da fame ai giornalisti

Loro — giornali e magazine mainstream — propongono abbonamenti a due soldi, “sottocosto” come saponette. Ed ecco l’inganno: il resto è coperto dalla vendita dei propri lettori agli inserzionisti che pagano “marchette” compiacenti, indistinguibili persino graficamente dagli articoli veri e propri. È per combattere anche questa piega penosa che navighiamo controcorrente. Nel nuovo corso non tutto tecnicamente è ancora a posto. Il numero 11 del magazine (che potete leggere dall’App e dal vostro computer) è a cavallo tra quel che siamo stati e quel che diventeremo. Serviranno altri giorni per perfezionare e rodare la macchina. Col mare agitato mettiamo in conto spruzzi da più parti. Ma la navigazione è cominciata. Il buon vento ci assista. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Direttore - Da inviato speciale della Rai, ha lavorato per la redazione Speciali del Tg1 (Tv7 e Speciale Tg1) dal 2014 al 2020, per la trasmissione “Ambiente Italia” e il telegiornale scientifico "Leonardo" dal 1993 al 2016. Ha realizzato più di mille inchieste e reportage per tutte le testate giornalistiche del servizio pubblico radiotelevisivo, e ha firmato nove documentari trasmessi su Rai 1, l'ultimo "La spirale del clima" sulla crisi climatica e la pandemia.