Quando si dice che il Pd ha perduto la propria fondamentale connotazione di sinistra riformatrice la prova tangibile, tristemente tangibile, è il nuovo paesaggio bolognese, dal centro storico stravolto a quelle colline che erano rimaste, uniche in Italia, intatte con un verde diffuso e squillante, riconoscibile di lontano L’articolo di VITTORIO EMILIANI Il Santuario di San Luca circondato dalle colline verdi intoccate dalla speculazione edilizia grazie al vincolo urbanistico; sotto il titolo, il cantiere che sta trasformando un capannone in villette sui colli bolognesi PER ANNI E ANNI, passando in treno per Bologna, ero inorgoglito da quelle colline rimaste verdi, intoccate dalla speculazione edilizia: Il mitico sindaco Giuseppe Dozza — detto l’Umon, l’Omone — aveva vincolato a verde agricolo i colli bolognesi da San Luca a San Michele in Bosco. Tornato da anni di esilio in Francia a cui l’aveva costretto il fascismo dopo che in piazza era stato atterrato e picchiato con una chiave inglese da Leandro Arpinati ras dello squadrismo fascista prima di cadere in disgrazia, Dozza aveva ascoltato gli urbanisti come il romano Campos Venuti e assessori illuminati come Armando Sarti. Non un metro cubo si poteva costruire sui colli della città, a differenza delle colline di Torino o di Genova, per non parlare di Roma o...
Cemento sui colli di Bologna, urbanistica addio: dov’è finita la sinistra riformatrice?
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Vittorio Emiliani
Direttore onorario - Ha cominciato a 21 anni a Comunità, poi all'Espresso da Milano, redattore e quindi inviato del Giorno con Italo Pietra dal 1961 al 1972. Dal 1974 inviato del Messaggero che ha poi diretto per sette anni (1980-87), deputato progressista nel '94, presidente della Fondazione Rossini e membro del CdA concerti di Santa Cecilia. Consigliere della RAI dal 1998 al 2002. Autore di una trentina di libri fra cui "Roma capitale Malamata", il Mulino.