. Di positivo c’è stato, per una volta, che le elezioni si sono svolte in modo regolare. Anche Trump è stato insolitamente silenzioso: qualche dichiarazione, ma nessun discorso incendiario. E adesso cosa succederà? Per Biden e i democratici non sarà un bell’andare, come non lo è stato in passato. Dopo le elezioni di midterm (con un seggio al senato ancora da eleggere), le cose potranno soltanto peggiorare: alla camera saranno i repubblicani ad avanzare le loro proposte o a bocciare quelle del presidente. Ma anche i repubblicani hanno poco da gioire. Vorranno cambiare la politica americana verso l’Ucraina e la Russia (ma non la Cina e l’Iran). Con loro in maggioranza non ci saranno più “assegni in bianco all’Ucraina”, intendendo che diminuirà il sostegno militare e finanziario a quel paese per contrastare l’aggressione russa. Nei prossimi due anni si ripeterà ciò che già è successo: la paralisi del sistema, l’incapacità di decidere, lo scontento e la delusione dell’elettorato, la continua polarizzazione L’analisi di STEFANO RIZZO, americanista E COSÌ, DOPO due anni di presidenza con tante promesse non realizzate e pochi risultati raggiunti, dopo una lunghissima e costosissima campagna elettorale con decine di migliaia di spot pubblicitari, di comizi, di attacchi velenosi, di minacce di hackeraggio, di timori di assalti violenti ai...

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Giornalista, docente universitario, romanziere, ha insegnato relazioni internazionali all’Università la Sapienza di Roma. Ha collaborato con svariate testate a stampa e online scrivendo prevalentemente di politica e istituzioni degli Stati Uniti. E’ autore di svariati volumi di politica internazionale: Ascesa e caduta del bushismo (Ediesse, 2006), La svolta americana (Ediesse, 2008), Teorie e pratiche delle relazioni internazionali (Nuova Cultura,2009), Le rivoluzioni della dignità (Ediesse, 2012), The Changing Faces of Populism (Feps, 2013). Ha pubblicato quattro volumi di narrativa; l’ultimo è Melencolia (Mincione, 2017)