Carlotta Dessì in un momento di relax

Aveva 35 anni, è mancata ieri per un tumore. A grandi falcate ha scalato molti gradini della professione giornalistica consumando le scarpe, come fanno i cronisti di talento. Per andare incontro alle notizie, conoscere i protagonisti, capire il contesto. Nell’articolo che segue, il ricordo della redazione del Biennio 2013-2015 del Master in giornalismo della Lumsa

◆ Il ricordo degli AMICI DEL MASTER DI GIORNALISMO

Entri in classe, lasci la borsa sulla scrivania, il tempo di un cappuccino alla macchinetta, un saluto e un annuncio impaziente: «Prof, noi andiamo». Occhi a scintilla, caschetto perfetto, il sole nello sguardo, la passione dentro le scarpe, sempre basse per andare più veloce, fuori dalla redazione, verso le persone. Hai sempre avuto a cuore le loro storie come fossero tue. Andare, uscire, incontrare, capire, ascoltare. Con curiosità. Il pungolo del nostro mestiere che per te non è stato soltanto un voto sul registro o un compitino da portare a termine per il giornale. Lacrime mai, solo coraggio. Energia e ottimismo, sorrisi, un microfono come prolungamento del cuore, passione, tenacia da vendere. Oggi ciascuno di noi ha un pezzettino di te scolpito nel taccuino dei ricordi. E scusaci se a volte parliamo ancora al presente.

Al lavoro durante la pandemia

“Sarda doc, cagliaritana con orgoglio, giornalista” scrivevi di te. Poi l’inverno. Amaro. «Mancavano pochi giorni al suo 35esimo compleanno, il 15 febbraio — ricorda Cesare Protettì, ex direttore dei laboratori e delle testate del Master —. La malattia stava per sconfiggere la sua resistenza e la sua determinazione a combattere. Una determinazione che faceva parte del suo carattere volitivo e che aveva dimostrato fin dai primi giorni di frequenza del Master di Giornalismo, anche a costo di scontri con qualche collega».

Era tifosissima del Cagliari e arrivava da noi con esperienze di collaborazione con l’Unione Sarda e il mensile Cuore Rossoblù. I suoi pezzi sul calcio erano tra i migliori del giornale LumsaNews, anche nelle versioni radiofoniche e televisive. Ma il suo sogno era quello di diventare giornalista televisiva. E lo ha realizzato, ai massimi livelli, sfruttando le occasioni offerte dagli stage. Così, dopo la laurea specialistica conseguita alla Lumsa poco prima di superare l’esame professionale di Stato, è ben presto diventata una colonna delle redazioni di Mediaset, da “Fuori dal coro” con Mario Giordano a “Pomeriggio 5”, con Barbara D’Urso.

Paolo Ribichini ti ha in mente così. «Ricordo le chiacchiere nel corridoio dell’università quando diceva ai suoi colleghi: Forza, ragazzi, il nostro futuro è nelle nostre mani». Il nostro ex tutor sfoglia un aneddoto. «“Paolo, spiegami bene come funziona ‘sto programma di montaggio che tra poco il master finisce”. Glielo spiegai e capì al volo perché sapeva che sarebbe stato importante per il suo lavoro. Togliere il superfluo, tenersi forte l’essenziale».

Chissà perché pensando a te viene in mente la frase forse più celebre di Vittorio Alfieri, “Volli, e volli sempre, e fortissimamente volli”. Probabilmente perché hai insegnato a chi ti stava accanto che la passione è il motore che dà forma ai sogni (e quasi sempre li realizza).

A febbraio 2014 con i suoi colleghi del Master in Giornalismo

Il 4 febbraio del 2015 la discussione, il diploma al Master in Giornalismo. «Traitori che friargiu, traditore come febbraio. Si dice così nella tua lingua? Un vulcano! Non mi viene un’altra parola per ricordarne l’impegno, l’entusiasmo che Carlotta metteva nella sua “caccia” alle notizie o alle persone da intervistare. Qualunque cosa le chiedessi di fare per il tg del Master in giornalismo della Lumsa potevo esser certo che non sarebbe tornata a mani vuote. Non dimenticherò il tuo sorriso e la tua attenzione ai miei consigli e ti immagino lassù, in Paradiso, sempre al lavoro con microfono e telecamera» è il pensiero dell’ex tutor senior Giampiero Bellardi.

A “passare i pezzi” era quasi sempre Nicole Di Teodoro, la nostra altra tutor. Il suo messaggio per te arriva immediato. «Ci sono persone che ti entrano dentro non perché sono simili a te nei modi o nei gesti, ma perché la loro energia e voglia di vivere ti investe. “Sorridi sempre”, me lo dicevi spesso. Il tuo coraggio e la tua determinazione mi hanno sempre colpito, qualità che hanno contribuito a portarti lontano e hanno fatto innamorare di te le persone che hai incontrato. Anche se la lontananza e la vita separano il ricordo di te non svanisce».

Alessandro ha un rimpianto, ma a quest’ora lo rincuoreresti con un “Ma va’…figurati”. «Avrei voluto chiamarla, o almeno scriverle, ma non ho fatto in tempo. Fu lei a dirmi che avevo passato lo scritto al concorso Rai. Adesso lavoro nella sua amata Sardegna».

Maria Lucia invece ti ritrova tra i corridoi del Master «con la grinta di chi vuole farcela (e che ce l’ha fatta)». «Un vero giornalista sa di esserlo, da sempre. Carlotta lo sapeva. Eravamo solo delle ragazze ma ancora ricordo il suo sorriso, la sua determinazione e la sua testardaggine. Ha lottato, so, fino alla fine, ma lei era questo, una guerriera».

Col microfono nella sua Sardegna

Anche Corinna si porta dentro un pezzetto di te. «Carlotta è stata dal primo giorno la guerriera del nostro gruppo. Per due anni abbiamo condiviso il sogno di diventare giornalisti e lei ha lavorato sin da subito con grinta e determinazione. Era un vulcano, non si fermava mai, diceva sempre quello che pensava e combatteva per ciò in cui credeva. Questo spirito, forte e indomito, è stato la sua firma nel corso di tutta la sua carriera. Mancherà a tutti coloro che la conoscevano e lascerà un vuoto nella professione a cui si è dedicata con tanta passione».

Arriva anche Mario. «Compagna di banco, confidente, amica fidata. Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui siamo diventati giornalisti professionisti: ci siamo incontrati di buon mattino e abbiamo fatto insieme tutta la strada, ci siamo confidati, sostenuti a vicenda e quando ci hanno comunicato l’esito ci siamo abbracciati». E infine Cecilia: «Eravamo giovani e piene di sogni. i primi passi in una redazione vera, il tuo sogno di lavorare a Mediaset, i segreti condivisi, le risate, i nostri brindisi ‘alle cose che non si devono fare ma si fanno’».

Frughiamo su Facebook per trovare ancora un sorriso. Eccoti in costume allo stabilimento D’Aquila. Ovviamente a Cagliari. “Salsedine” si intitola il post. La stessa che oggi raschia un po’ le nostre guance. Eccone un altro. “Fottitene e balla, tra i rottami balla, per restare a galla”.

Ci vediamo da Ginger, in via Borgognona, per la solita insalata, dopo il parrucchiere.

Ciao Carly.

I tuoi amici del Master, tutti insieme.

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Pubblicato il 7 febbraio 2024 sul giornale online LumsaNews

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