Nel 75esimo anniversario della Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo rimbalzano le parole delle massime istituzioni nazionali e internazionali in un mondo che i diritti umani li vede calpestati di continuo. Dall’Iran alla Russia, dalla Striscia di Gaza all’Ucraina, la dignità della persona è violata ovunque. Una Marcia della pace straordinaria ad Assisi invoca un immediato cessate il fuoco nel conflitto israelo-palestinese, il premier israeliano si intrattiene al telefono con Putin che intensifica i bombardamenti sul Donbass. Nell’orgia retorica odierna, il Segretario generale dell’Onu ricorda le nuove sfide per i diritti umani che emergono dalla triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento


◆ L’articolo di ANNALISA ADAMO AYMONE 

Il presidente Sergio Mattarella intervenendo in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, nel 75esimo anniversario dell’approvazione della Dichiarazione Universale da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, lo ha ricordato: «Senza diritti umani, universali e interdipendenti, non esistono né libertà né giustizia, né pace duratura né sviluppo sostenibile». Si riassumono così i concetti introduttivi dei 30 articoli di questo documento, formalmente non vincolante per gli Stati membri in quanto nato come mera dichiarazione di principio, ma d’importanza storica fondamentale essendo la prima testimonianza della volontà della comunità internazionale di riconoscere universalmente i diritti che spettano a ciascun essere umano. Quelle norme che la compongono, sottoscritte nel 1948, sono ormai considerate dal punto di vista sostanziale come principi generali del diritto internazionale e come tali vincolanti a tutti i soggetti di tale ordinamento. 

«Oggi, come allora, l’importanza di quel documento − ha sottolineato il capo dello Stato − consiste nell’anteporre all’esercizio del potere l’inalienabile dignità inerente alla persona», rimarcando altresì quanto ancora gravi e sistematiche siano le violazioni ai diritti umani. All’Angelus in Piazza San Pietro non è mancato il pensiero del Papa che nei diritti umani vede «una via maestra sulla quale molti passi avanti sono stati fatti» ma che ancora molto resta da fare. In concomitanza, ad Assisi una Marcia della pace straordinaria ha preso il via per chiedere un immediato cessate il fuoco nel conflitto israelo-palestinese alla presenza di fra Marco Moroni custode del Sacro Convento, don Luigi Ciotti e padre Ibrahim Fallate, vicario della custodia di Terra Santa a Gerusalemme. 

Di un cessate il fuoco vitale per porre fine all’«inferno sulla Terra» a Gaza, ha parlato anche il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, al Forum di Doha (Qatar), come riferito da Bbc. «La disumanizzazione dei palestinesi ha permesso alla comunità internazionale di sopportare i continui attacchi israeliani a Gaza», ha dichiarato Lazzarini, facendo presente che l’agenzia è sull’orlo del collasso mancando il rispetto per la bandiera blu e che sta divenendo pressoché impossibile dare protezione alle persone che chiedono aiuto all’Onu. Il possibile crollo del sistema umanitario è confermato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres che nel suo intervento odierno per la giornata dei diritti umani mette in luce la complessità delle questioni in gioco. «Il mondo sta affrontando sfide senza precedenti interconnesse ai diritti umani. La fame e la povertà sono in aumento: un affronto ai diritti economici e sociali di centinaia di milioni di persone. Lo spazio civico si sta restringendo. La libertà dei media e la sicurezza dei giornalisti sono in pericoloso declino in quasi tutte le regioni del mondo. La fiducia nelle istituzioni sta svanendo, soprattutto tra i giovani. La pandemia di Covid19 ha portato a un aumento dei livelli di violenza contro donne e ragazze. Il razzismo, l’intolleranza e la discriminazione dilagano. Nuove sfide per i diritti umani stanno emergendo dalla triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento. E stiamo solo cominciando a cogliere la minaccia posta ai diritti umani da alcune nuove tecnologie (…)». In tutto questo, è importante rivendicare il fatto che «i diritti umani sono il fondamento della dignità umana e la pietra angolare di società pacifiche, inclusive, eque e prospere (…)». 

Dopo le parole di Guterres è arrivata anche la notizia battuta da tutte le agenzie internazionali su una telefonata tra Benjamin Netanyahu e Vladimir Putin che avrebbe ribadito la «condanna del terrorismo in tutte le sue manifestazioni», secondo quanto riferito dal Cremlino, ma che «allo stesso tempo è estremamente importante che la lotta alle minacce terroristiche non porti a conseguenze tanto disastrose per i civili». Il Cremlino ha confermato che al centro della telefonata c’è stata la «situazione grave nell’area del conflitto israelo-palestinese» e la «situazione umanitaria catastrofica» nella Striscia di Gaza. Secondo le stesse fonti, la Russia avrebbe ribadito la disponibilità a «fornire tutta l’assistenza possibile per alleviare le sofferenze dei civili» e per una de-escalation del conflitto, innescato dal terribile attacco di Hamas in Israele. Tra i dossier affrontati, ha precisato il Cremlino, anche il trasferimento dei cittadini russi e dei loro familiari e il rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Putin e Netanyahu − si è evidenziato da Mosca − hanno convenuto di proseguire i contatti. 

Sun Tzu nel suo libro “L’arte della guerra” scriveva: «La strategia è l’arte del paradosso. Così chi è abile, si mostri maldestro; chi è utile, si mostri inutile. Chi è affabile, si mostri scostante; chi è scostante si mostri affabile». E può accadere così che proprio il più disumano si mostri umano nella giornata in cui si celebra l’anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

È stata avvocato, formatrice e docente, ricoprendo numerosi incarichi pubblici. Da capo degli Affari generali e legali del Comune di Taranto ha promosso la prima causa risarcitoria contro i patrons di Ilva, responsabili del più grande disastro ambientale della Repubblica italiana. In seguito al giudizio è stato disposto un risarcimento di 12 milioni di euro in favore della città. È stata assessore all’Ambiente, alla legalità e alla qualità della vita del Comune di Taranto. Insieme ad una rete di associazioni, comitati e fondazioni svolge un’intensa attività di sensibilizzazione su temi inerenti diritti, ecologia, ambiente e tutele del patrimonio naturale e culturale. Ha creato #AnteLitteram rassegna di incontri con esponenti della società civile avviando un vero e proprio movimento culturale. Collabora con il Centro Ricerca Arte Contemporanea Puglia, altre istituzioni ed enti per valorizzare il ruolo che l’arte e la cultura hanno per la costruzione del valore della cittadinanza e della democrazia. Ha ricevuto il premio Tarenti Cives Delfini d’argento 2022. È stata chiamata a curare la sezione sul Mediterraneo dell’edizione 2022 del Festival del cinema promosso da Apulia Film Commission.