La Gran Bretagna sta cambiando improvvisamente rotta sugli impegni climatici. I conservatori, che avevano sottoscritto la road map del taglio alle emissioni di CO2, ora – con il fiato sul collo delle elezioni politiche del 2024 che vedono da tempo i laburisti come grandi favoriti – giocano il tutto per tutto con politiche reazionarie, come le promesse deportazioni dei migranti che entrano clandestinamente in Ruanda, e sconfessando l’agenda verso l’energia pulita. Alla retromarcia del premier Sunak risponde a distanza Guterres, segretario generale dell’Onu, dichiarando tutta la sua indignazione L’articolo di IVO LEONE «UNA FOLLIA MORALE ED economica». E lui è «un pericolo radicale». Non ci va leggero il segretario generale dell’Onu, il portoghese Antonio Guterres, nello scontro con Rishi Sunak, il premier britannico, in merito all’annunciata decisione di quest’ultimo di concedere centinaia di nuove licenze per estrarre petrolio e gas. Londra guarda al Mar del Nord come la grande riserva energetica, ma per questo piano sta immolando gli obbiettivi che la Gran Bretagna si era data con il “livello zero emissioni” entro il 2050. Si tratta più di una brusca frenata: è un’inversione di marcia. Che preoccupa le Nazioni Unite, ma che è riferibile a uno scenario di politica interna dove i conservatori sono condannati da ogni sondaggio a una pesante sconfitta, con i laburisti favoriti alle...

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