Il nucleare è rannicchiato da anni sotto il 2% dei consumi finali di energia Impreciso e confusionario come sempre, Cingolani biascica di IV generazione dei reattori nucleari «senza uranio arricchito e acqua pesante», per di più «a costo basso». Nessuno dei sei reattori proposti da Generation IV International Forum (Gif), tre “veloci” e tre “termici” (gli stessi di venti anni fa), corrisponde a quanto afferma il ministro. I progetti di reattori “a sicurezza intrinseca” sono scomparsi, intanto, dai radar e la Fisica ha abbandonato il campo agli ingegneri. Quattordici anni fa Carlo Rubbia fu molto chiaro: «Il nucleare classico, compreso quello di quarta generazione, non può aspirare a una diffusione su larga scala» Il corsivo di MASSIMO SCALIA, fisico matematico ODDIO COM’È ripetitivo Cingolani! Ha la fissa del nucleare e ammonisce, soprattutto gli ambientalisti “radical chic” (ma chi parla più così?): «Se non guardate i numeri rischiate di farvi male come mai successo in precedenza». Il ministro, che non ha ancora capito che lo sconvolgimento climatico si abbatte drammaticamente su tutti, di quali numeri sta parlando? È vero che dobbiamo realizzare — in tutto il mondo e pure in fretta — un formidabile spostamento verso gli impieghi dell’elettricità in tutti i settori di consumo. Ma il nucleare è lì rannicchiato...

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Scienziato e politico, leader del movimento antinucleare e tra i fondatori di Legambiente. Primo firmatario, con Alex Langer, dell’appello (1984) per Liste Verdi nazionali. Alla Camera per i Verdi (1987-2001) ha portato a compimento la chiusura del nucleare, le leggi su rinnovabili e risparmio energetico, la legge sul bando dell’amianto. Presidente delle due prime Commissioni d’inchiesta sui rifiuti (“Ecomafie”): traffici illeciti nazionali e internazionali; waste connection (Ilaria Alpi e Miran Hrovatin); gestione delle scorie nucleari. Tra gli ispiratori della Green Economy, è stato a fianco della ribellione di Scanzano (2003) e consulente scientifico nelle azioni contro la centrale di Porto Tolle e il carbone dell’Enel (2011-14). Co-presidente del Decennio per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile dell’Unesco (2005-14). Tra i padri dell’ambientalismo scientifico, suo un modello teorico di “stato stazionario globale” (2020) (https://www.researchgate.net/profile/Massimo-Scalia)