La locandina di Equalizer 3, il capitolo finale del sequel diretto da Antoine Fuqua e sceneggiato da Richard Wenk in Italia, al cinema dalla fine di agosto La suggestiva ambientazione nella costiera amalfitana non basta a dare un senso alla storia senza capo né coda del misterioso Robert McCall interpretato dal grande Washington e ambientata in Italia. Né lo fa il sangue versato a profusione dalla Sicilia alla Campania, tra mafia e camorra. Nel cast ci sono molti attori italiani, tra i quali spiccano il medico Remo Girone, Eugenio Mastrandrea, il carabiniere buono e regolarmente pestato dai cattivi, e Andrea Scarduzio, il crudelissimo capo della camorra locale La recensione di BATTISTA GARDONCINI * DENZEL WASHINGTON È uno dei pochi attori in grado, con la loro sola presenza, di trasformare un film mediocre in un buon film. Lo aveva fatto con “Equalizer 1” e anche, in parte, con “Equalizer 2”. Ma questa volta, complice anche l’età che lo rende assai poco credibile nei panni del giustiziere, non c’è riuscito. “Equalizer 3” è un polpettone senza capo né coda, dove il sangue versato a profusione e la suggestiva ambientazione nella costiera amalfitana non bastano a nascondere le debolezze della storia, che si trascina stancamente tra uno stereotipo e l’altro verso lo scontatissimo...

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Giornalista, già responsabile del telegiornale scientifico Leonardo su Rai 3. Ha due figlie, due nipoti e un cane. Ama la vela, la montagna e gli scacchi. Cerca di mantenersi in funzione come le vecchie macchine fotografiche analogiche che colleziona, e dopo la pensione continua ad occuparsi di scienza, politica e cultura sul blog “Oltreilponte.org”.