Perfino il “Financial Times” riconosce la necessità storica di redistribuire i redditi a scapito dei patrimoni più ricchi. Perché la sinistra italiana si perde in tante proposte, e non mette in cima alla sua agenda il rilancio dello Stato Sociale e dei diritti fondamentali della Costituzione, cercando le risorse dove ce ne sono di più? Ecco qual è la trappola in cui si è infilata la nostra sinistra L’analisi di GUIDO ORTONA, economista LA SINISTRA MANCA al suo compito fondamentale di promozione di un partito unitario. Mi pare che i militanti e i dirigenti della sinistra non insistano a sufficienza sulla necessità di un partito unitario di sinistra che sia più di una provvisoria alleanza elettorale. Mi pare anzi che in generale non riconoscano nemmeno la necessità della sua esistenza. Analogamente, mi pare che non si rendano nemmeno conto della necessità di proporre il più unitariamente possibile un programma che sia chiaro, serio, praticabile e tale da unificare le esigenze specifiche dei diversi gruppi di sfruttati ed emarginati. Faccio l’esempio di Unione Popolare, un partito in cui operano dirigenti e militanti che stimo molto, ma che proprio per questo ritengo che sia utile sottoporre a un giudizio critico (criticare la cosiddetta sinistra del Pd sarebbe oggi – forse non domani...
2/ C’è spazio a sinistra. Redistribuire il reddito, la necessità che si preferisce ignorare
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Guido Ortona
Ha studiato economia a Torino, dove è stato allievo di Siro Lombardini, e ad Ancona, dove è stato allievo di Giorgio Fuà. È stato professore ordinario di politica economica presso l’Università del Piemonte Orientale; in precedenza ha insegnato all’Università di Torino e alla Luiss di Roma. È in pensione dal 2017. Si è occupato di politica economica, scelte collettive ed economia sperimentale. È autore di un’ottantina di pubblicazioni scientifiche e di un romanzo di fantaeconomia, I buoni del tesoro contro i cattivi del tesoro, Biblioteca del Vascello, 2016.