La locandina del capolavoro di Miloš Forman

A suo tempo “Amadeus” ottenne uno straordinario successo di pubblico e vinse decine di premi internazionali, tra i quali spiccano otto Oscar: miglior film, miglior regista, migliori costumi, miglior sonoro, miglior trucco, miglior attore (Murray Abraham nei panni del rivale Salieri), miglior sceneggiatura non originale, migliore scenografia. A oltre quaranta anni di distanza dalla prima uscita, il 24, 25 e 26 marzo torna nelle sale italiane il film dedicato a Wolfang Amadeus Mozart


◆ La recensione di BATTISTA GARDONCINI

A oltre quaranta anni di distanza dalla prima uscita, il 24, 25 e 26 marzo torna nelle sale italiane “Amadeus” il capolavoro di Miloš Forman dedicato a Wolfang Amadeus Mozart. Una occasione da non perdere, perché il film uscirà in una versione restaurata in 4K, con un sonoro adeguato ai nuovi mezzi di proiezione. A suo tempo “Amadeus” ottenne uno straordinario successo di pubblico e vinse decine di premi internazionali, tra i quali spiccano otto Oscar: miglior film, miglior regista, migliori costumi, miglior sonoro, miglior trucco, miglior attore (Murray Abraham nei panni del rivale Salieri), miglior sceneggiatura non originale, migliore scenografia. Tutti ampiamente meritati, ed è un peccato che le regole del premio non abbiano permesso di assegnarlo anche a Tom Hulce, perfetto nella parte di un Mozart ingenuo e sboccato, ma geniale.

La storia è raccontata da un Salieri vecchio e amareggiato, chiuso in un ospedale psichiatrico dopo un tentativo di suicidio perché consapevole della sua mediocrità davanti alla grandezza di Mozart. Una scelta basata su un dramma teatrale di Peter Shaffer che non rispecchia la realtà dei fatti – l’italiano Salieri era uno dei più stimati compositori della sua epoca  – ma aggiunge al film quel tanto di spettacolo che lo ha reso indimenticabile.

Sono tante le scene che restano scolpite nella memoria. Nella prima il giovane Mozart ascolta il re mentre esegue al pianoforte una scialba marcetta di Salieri, e non soltanto la ripete a memoria e senza errori, ma improvvisa sul tema alcune fantastiche variazioni che riprenderà nelle Nozze di Figaro. Nella seconda un Mozart infastidito dalle urla della suocera le trasforma nella celebre aria della Regina della Notte nel Flauto Magico. Nell’ultima, drammatica, un Mozart sul letto di morte detta a un impacciato Salieri il sublime Requiem rimasto incompiuto e completato in seguito da un allievo. Musica di Dio, come è costretto ad ammettere il povero Salieri. Ascoltiamola insieme, cliccando sul link in basso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

(*) L’autore dirige oltreilponte.org

Clicca qui per guardare il trailer

Giornalista, già responsabile del telegiornale scientifico Leonardo su Rai 3. Ha due figlie, tre nipoti e un cane. Ama la vela, la montagna e gli scacchi. Cerca di mantenersi in funzione come le vecchie macchine fotografiche analogiche che colleziona, e dopo la pensione continua ad occuparsi di scienza, politica e cultura sul blog “Oltreilponte.org”.