Il 91% della popolazione della Terra respira aria inquinata e 7 milioni di persone muoiono ogni anno per l’inquinamento atmosferico. Il totale dei decessi per cause ambientali è tre volte superiore ai morti di Aids, malaria e tubercolosi messi assieme. La crisi climatica accelera degrado ambientale e malattie; la pandemia Covid 19 è figlia dei nostri assalti agli equilibri naturali L’analisi di FERDINANDO LAGHI, presidente International Society of Doctors for the Environments ¶¶¶ La nostra salute è determinata da molti e complessi fattori, in alcuni casi insospettabili; alcuni non modificabili, come età, sesso, patrimonio genetico; altri, invece, strettamente legati al nostro stile di vita. E, dunque, ampiamente correggibili, come l’alimentazione, l’attività fisica e quelle abitudini definite spesso dai medici, con gusto vagamente retrò, voluttuarie (fumo di sigaretta, consumo di alcool, attività sessuale). Ci sono poi i determinanti socio economici, potente discrimine tra chi può prendersi cura della propria salute e chi, al contrario, non se lo può permettere. È ben noto come le fasce economicamente e socialmente svantaggiate siano fortemente penalizzate anche sotto l’aspetto sanitario, fino a giungere alla impossibilità di acquistare anche farmaci indispensabili.   L’accesso ai servizi scolastici, sociali, di trasporto, alle attività ricreative, è un’altra importante componente. Infine, ma, come suol dirsi, non certo da ultimo, vi...

Questo contenuto è riservato ai soli abbonati.

Medico specialista in Medicina Interna ed Ematologia. Laureato all’Università Cattolica di Roma, ha lavorato al Policlinico “A. Gemelli” prima di tornare in Calabria, dove vive. Per circa venti anni ha diretto una Divisione ospedaliera di Medicina Interna, fino alla pensione, nel 2019. Attivista ambientalista da oltre venticinque anni, fa parte dell’International Society of Doctors for the Environment (Isde) di cui è Presidente Internazionale e vice-Presidente della sezione Italiana. Impegnato nelle attività di advocacy, si occupa soprattutto dei rischi di salute connessi con lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani, con la produzione di energia da processi di combustione e con i campi elettromagnetici. È componente del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco Nazionale del Pollino, membro del Comitato Direttivo del Gufi (Gruppo Unitario per le Foreste Italiane) e componente del Comitato Popolare di Difesa Beni Comuni “Stefano Rodotà”.