Per ora prevale il recente passato, alberghi e ristoranti di qualità restano vuoti o chiusi. Il commercio più “basso” pretende di mantenere i privilegi acquisiti, trasformando Roma, e il suo centro in specie, in un desolante bazar di bancarelle, di venditori precari, di palazzi (palazzi?) trasformati in B&B, in case d’affitto per pochi giorni, magari senza licenza di sorta, in camere per una notte. Tutto l’armamentario di un turismo speculativo che passa e va senza pagare né far pagare tasse, lasciando denari in nero soltanto agli speculatori. Ci vorrebbe un assetto amministrativo speciale, che non c’è e non è in arrivo
L’articolo di VITTORIO EMILIANI


Per contro si vorrebbe qualche segnale di netta inversione di tendenza dal Campidoglio. Qualche segnale almeno. Come tentano volenterosamente di fare alcuni dei Municipi, taluni enormi, più grandi di tutte le medio-grandi città italiane. Tutti tranne — se non erro — Tor Bella Monaca. Qualcuno in campagna elettorale dal versante salviniano ha detto sgangheratamente: «Ma Roma, per caso, non vorrà un assetto amministrativo speciale in quanto Capitale?». L’ignorantissimo nordista ignora che tutte le principali capitali europee ne fruiscono. Berlino è addirittura una città-Stato, un Land a se stante. La Greater London Authority sul terreno della pianificazione e dei trasporti (un possibile modello per Roma) riunisce e coordina i numerosi Comuni della capitale, sul piano della pianificazione edilizia e del trasporto pubblico. Le Grand Paris è più accentrata, ma svolge funzioni analoghe. A Madrid pure esiste una distinzione fra la capitale e i distretti, specie dopo il tentato colpo di Stato del colonnello Tejero in pieno Congreso di los diputados. Che documentari clandestini, con macchina da presa tenuta bassa al livello stradale mostrano come alcuni generali “felloni” avessero provato ad appoggiarlo facendo uscire i carri armati da alcune caserme di Madrid senza risultati.
Di fronte a tutte queste pur variegate e consolidate realtà, Roma ha partorito una ingessata Città Metropolitana con elezioni di secondo grado che, di fatto, non produce e non conta nulla rimanendo di fatto subalterna alla Regione Lazio. Un assurdo giuridico. Con assessori modesti e inesperti per giunta, come la Alfonsi per anni inutilmente al Centro storico. © RIPRODUZIONE RISERVATA