Un’ultima chiamata per salvarci. Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), emanazione delle Nazioni Unite, ha presentato il suo atteso periodico rapporto. Un lavoro colossale, al quale hanno collaborato centinaia di scienziati per otto anni. Un rapporto che conferma l’emergenza come drammatica, ma non chiude le porte alla speranza di un’inversione di rotta. Antonio Guterres, il Segretario generale dell’Onu, definisce la situazione come “una bomba a orologeria climatica”, in cui il Rapporto dell’Ipcc potrebbe fare la parte di una guida alla sopravvivenza. Servono però azioni drastiche per ridurre le emissioni investendo in energie rinnovabili e tecnologie a basse emissioni di carbonio. In quest’ottica di emergenza, occorre anticipare i tempi: un primo step è da qui fino alla fine del 2025, quindi di appena tre anni, e questo vale naturalmente anche per l’Italia Il commento di MASSIMO SCALIA PIOVE SEMPRE ECC. Solo due settimane fa era uscito il severo monito delle Accademie delle Scienze ai governi del G7 in vista di Hiroshima, che, paffete, l’altro ieri, il 20 marzo, l’Ipcc fa uscire “AR 6 Synthesis Report” [leggi qui nota 1], ultima tranche del Sixth Assessment Report (AR6), un colossale lavoro che ha richiesto otto anni e impegnato centinaia di scienziati. E il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha addirittura lanciato con un...
“Una guida per sopravvivere”. The last call dell’Onu sul clima: decisivi i prossimi tre anni
Massimo Scalia
Scienziato e politico, leader del movimento antinucleare e tra i fondatori di Legambiente. Primo firmatario, con Alex Langer, dell’appello (1984) per Liste Verdi nazionali. Alla Camera per i Verdi (1987-2001) ha portato a compimento la chiusura del nucleare, le leggi su rinnovabili e risparmio energetico, la legge sul bando dell’amianto. Presidente delle due prime Commissioni d’inchiesta sui rifiuti (“Ecomafie”): traffici illeciti nazionali e internazionali; waste connection (Ilaria Alpi e Miran Hrovatin); gestione delle scorie nucleari. Tra gli ispiratori della Green Economy, è stato a fianco della ribellione di Scanzano (2003) e consulente scientifico nelle azioni contro la centrale di Porto Tolle e il carbone dell’Enel (2011-14). Co-presidente del Decennio per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile dell’Unesco (2005-14). Tra i padri dell’ambientalismo scientifico, suo un modello teorico di “stato stazionario globale” (2020) (https://www.researchgate.net/profile/Massimo-Scalia)