Scomparso a 78 anni sabato 28 dicembre, Franco era stato colpito sette anni fa da un primo ictus cerebrale. Convalescenza e riabilitazione lunghe e sofferte, fra non poche difficoltà economiche. Solo di recente aveva avuto accesso alla “legge Bacchelli” con cui ha affrontato l’ultimo tratto della sua movimentata esistenza con l’aiuto di una stampella e una pensione decorosa. Una sorta di nemesi per l’esploratore dei quattro angoli del globo, che si era spinto fino alle sorgenti del Rio delle Amazzoni e del Nilo, in Tibet o nella Terra del Fuoco. Il suo fiuto e la sua capacità di essere nel posto giusto al momento giusto gli ha consentito di lavorare con grandi giornalisti come Enzo Biagi e David Sassoli, collaborando per molti anni con gli “Speciali Tg1”, “RaiNews24″ e “Tg Leonardo”. Fu la sua intraprendenza e la sua capacità di mimetizzarsi nelle situazioni più complesse a consentirgli di inviare al Tg1 diretto da Nuccio Fava le prime immagini della rivolta di Piazza Tien An Men nel giugno del 1989, superando i serrati sbarramenti militari cinesi, facendo giungere la cassetta registrata da Pechino a Hong Kong e quindi a Roma. Chi l’ha conosciuto da vicino ha potuto apprezzare la sua generosità e il suo disinteresse personale per soldi e comodità mondane. Il suo spirito di avventura ha avuto il sopravvento su ogni altro aspetto della sua vita, pagandone talvolta prezzi molto alti nella sfera affettiva. La cerimonia funebre si svolgerà domani, martedì 31 dicembre alle 14.30, al Tempio Crematorio del Cimitero monumentale di Torino. La redazione di “Italia Libera” lo ricorda con affetto ed è vicina ai suoi figli, Greta e Pablo. Nell’articolo che segue il ricordo dell’ex caporedattore del “Tg Leonardo” della Rai, Battista Gardoncini, e il link all’articolo scritto a caldo dal presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, Stefano Tallia. Ciao Franco, ti abbiamo voluto bene in tanti — (i.s.)
◆ Il ricordo di BATTISTA GARDONCINI *
► Pensate a un posto nel mondo difficile da raggiungere e pericoloso, ma di sicuro interesse giornalistico. Un posto come l’Afghanistan ai tempi dell’occupazione sovietica, il Pakistan dei trafficanti di armi, il Messico dei cartelli della droga, la Jugoslavia devastata dalla guerra civile e dai bombardamenti Nato all’uranio impoverito, l’Uganda di Idi Amin, la giungla amazzonica con le sue tribù refrattarie alla civiltà. Pensate a zone mitiche come Ur dei Caldei, capo Horn, la Grande Muraglia, l’Everest, Timbuctù con la sua favolosa biblioteca minacciata dagli integralisti islamici. Pensate a questi e a tanti altri posti straordinari, e pensate a Franco Guarino, che li ha visitati tutti, spinto dalla sete dell’avventura e da un sicuro fiuto giornalistico.
Franco non c’è più. Negli ultimi anni gli acciacchi avevano fermato i suoi continui vagabondaggi, ma la mente era rimasta lucida, e sentirlo raccontare era sempre un piacere. Non aveva studiato, non aveva soldi, ma sapeva come muoversi, e chissà come si trovava sempre nel posto giusto e al momento giusto, condividendo gli usi e i costumi delle popolazioni che incontrava, povero tra i poveri, e proprio per questo bene accetto in luoghi dove altri blasonati colleghi non potevano mettere piede. Le sue immagini hanno arricchito tantissimi servizi delle testate giornalistiche Rai, e in particolare di “Leonardo”, che ho diretto per vent’anni. Non erano sempre ineccepibili, perché era allergico all’uso del cavalletto, ma compensavano l’imperfezione tecnica con la tempestività e la freschezza.
Gli abbiano voluto bene. Ci mancherà. Cliccando qui trovate il commosso ricordo del presidente dell’Ordine dei Giornalisti Stefano Tallia, che negli anni belli di “Leonardo” si era assunto il compito, non sempre facile, di trasformare in scoop il suo straordinario materiale grezzo. Io invece voglio riproporvi nel video che segue una delle folli avventure della sua gioventù, quando decise che la vita di tecnico dell’Enel gli andava stretta, e il suo orizzonte era il mondo. Godetevela in sua memoria. © RIPRODUZIONE RISERVATA
(*) L’autore dirige oltreilponte.org