Nella lista degli investimenti sostenibili dell’Unione Europea entrano energie fossili ed energia atomica. Il Parlamento europeo con 328 contrari, 278 favorevoli e 33 astenuti, ha bocciato la risoluzione che proponeva di respingere questa tassonomia cosiddetta «verde». Una decisa sterzata che allontana l’Europa dal cammino verso le fonti energetiche green e allo stesso tempo favorisce i conflitti per il controllo degli idrocarburi nell’Est europeo, in Africa e nel resto del mondo. Un passo indietro che svela una maggioranza parlamentare europea intimorita da possibili e ulteriori ritorsioni russe, consegnandosi nelle mani “sicure” dei predatori Oil&Gas L’articolo di MASSIMO SCALIA 328 CONTRARI, 278 FAVOREVOLI, 33 ASTENUTI questi i numeri con cui è stata respinta l’obiezione ad adottare l’atto della Commissione Ue che promuove nella tassonomia “verde” nucleare e gas. È vero, è uno scandalo che due fonti così antitetiche, e per motivi diversi, a ogni “transizione ecologica”, tanto più se la si vuole giusta, vengano ammesse a fruire dei finanziamenti previsti per le fonti energetiche green. Un indigeribile ossimoro. Era scontato che la lobby nucleare, morente ma tenuta artificialmente in vita dalla “grandeur de France”, si unisse alla ben più potente lobby Oil&Gas per ottenere ciò che vogliono. Fanno il loro mestiere, aiutati da ominicchi ebbri del po’ di odore di potere che annusano con voluttà, magari...
La prima vittoria della scellerata guerra di Putin. Gas e nucleare nella tassonomia verde dell’Ue
Massimo Scalia
Scienziato e politico, leader del movimento antinucleare e tra i fondatori di Legambiente. Primo firmatario, con Alex Langer, dell’appello (1984) per Liste Verdi nazionali. Alla Camera per i Verdi (1987-2001) ha portato a compimento la chiusura del nucleare, le leggi su rinnovabili e risparmio energetico, la legge sul bando dell’amianto. Presidente delle due prime Commissioni d’inchiesta sui rifiuti (“Ecomafie”): traffici illeciti nazionali e internazionali; waste connection (Ilaria Alpi e Miran Hrovatin); gestione delle scorie nucleari. Tra gli ispiratori della Green Economy, è stato a fianco della ribellione di Scanzano (2003) e consulente scientifico nelle azioni contro la centrale di Porto Tolle e il carbone dell’Enel (2011-14). Co-presidente del Decennio per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile dell’Unesco (2005-14). Tra i padri dell’ambientalismo scientifico, suo un modello teorico di “stato stazionario globale” (2020) (https://www.researchgate.net/profile/Massimo-Scalia)