Giuseppe Onufrio, fisico, è il direttore di Greenpeace Italia. In questa intervista spiega le ragioni – etiche e pratiche – che hanno convinto l’organizzazione ambientalista ad avviare la prima causa civile del nostro Paese contro un’azienda (e che azienda: il gigante Eni), con l’accusa di aver contribuito alla crisi climatica. Con Greenpeace è scesa in campo anche un’altra autorevole voce ambientalista (ReCommon) e dodici privati cittadini. «Chiediamo di accertare le responsabilità sulla crisi climatica», dice Onufrio. «E le emissioni complessive prodotte dal Gruppo del Cane a sei zampe sono superiori a quelle dell’Italia intera». Secondo Oil Change International, gli investimenti dell’Eni nei fossili cresceranno del 3-4 per cento ogni anno fino al 2026. Nonostante il battage pubblicitario, per ogni euro investito in energia pulita il Cane a Sei Zampe ne digerisce 15 nei fossili L’intervista di IGOR STAGLIANÒ con GIUSEPPE ONUFRIO, direttore di Greenpeace Italia UN MESE FA, dodici privati cittadini e due tra le principali organizzazioni ambientaliste italiane, Greenpeace e ReCommon, hanno avviato la prima causa civile nel nostro Paese contro un’azienda per il suo contributo alla crisi climatica. E non è un’azienda qualsiasi, trattandosi del Cane a Sei Zampe. Negli anni passati gli attivisti olandesi hanno denunciato più volte la Shell per danno climatico. Due anni addietro hanno ottenuto...
Greenpeace e la battaglia per il clima. “Perché abbiamo fatto causa al gigante Eni”
Igor Staglianò
Direttore - Da inviato speciale della Rai, ha lavorato per la redazione Speciali del Tg1 (Tv7 e Speciale Tg1) dal 2014 al 2020, per la trasmissione “Ambiente Italia” e il telegiornale scientifico "Leonardo" dal 1993 al 2016. Ha realizzato più di mille inchieste e reportage per tutte le testate giornalistiche del servizio pubblico radiotelevisivo, e ha firmato nove documentari trasmessi su Rai 1, l'ultimo "La spirale del clima" sulla crisi climatica e la pandemia.