Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti scende dallo yacht di Aldo Spinelli in una foto d’archivio Ansa; in alto veduta aerea del Porto di Genova

Sullo scandalo che ha coinvolto Genova, con molta evidenza dai partiti di centrodestra si alzano indignate voci per difendere il governatore Toti in nome del garantismo. Ma il centrodestra non è mai stato realmente garantista e alza la voce ora che è nei guai uno dei suoi rappresentanti (peraltro di spicco). Dietro il clamore del personaggio politico, c’è il nodo importante dell’Autorità portuale, di cui va cambiato il vertice


◆ Il corsivetto di VITTORIO EMILIANI

Ascoltando Il Tg3 della notte sento alcuni intellettuali di parte parlare di una mancanza di garantismo della magistratura e del Pd sulla questione Genova e degli appalti portuali, quindi dell’ex governatore ligure Toti. Francamente non me la sento di seguirli su questa strada. Quando mai la Destra o anche il Centrodestra si sono mostrati realmente garantisti? Mai. Le questioni portuali genovesi sono invece così importanti da meritare una attenzione e una sensibilità speciali. Conosco bene la realtà dei porti italiani per avervi condotto dal 1960 fino a pochi anni fa due volte una inchiesta nazionale ogni decennio.

Al porto di Genova credo che avrò dedicato anche nell’ultimo biennio fra i 20 e i 30 articoli di forte denuncia senza ricevere smentite né tantomeno querele. Se non si cambia il vertice della Autorità portuale,  il maggiore, il più strategico degli scali marittimi italiani non riprenderà nel Mediterraneo il ruolo-guida che invece deve avere, che può avere. E sarà un pessimo esempio per i porti italiani decisamente più importanti sul piano economico che in altri Paesi europei essendo l’Italia formata da una penisola e da due grandi isole. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Direttore onorario - Ha cominciato a 21 anni a Comunità, poi all'Espresso da Milano, redattore e quindi inviato del Giorno con Italo Pietra dal 1961 al 1972. Dal 1974 inviato del Messaggero che ha poi diretto per sette anni (1980-87), deputato progressista nel '94, presidente della Fondazione Rossini e membro del CdA concerti di Santa Cecilia. Consigliere della RAI dal 1998 al 2002. Autore di una trentina di libri fra cui "Roma capitale Malamata", il Mulino.