Il nuovo governo tedesco anticipa l’uscita dal carbone e triplica la produzione di elettricità verde, l’Unione europea e la Banca europea degli investimenti bocciano, invece, i progetti Eni sulla Co2 a Ravenna. Una bruciante sconfitta per l’Eni di Descalzi: tace la grande stampa e tace anche il ministero dell’Economia (azionista dell’Ente nazionale idrocarburi). Chi paga...
Crisi climatica e legge di Bilancio. Un pianeta B non c’è: «Continuons le combat»
di Massimo Scalia5 Minuti di Lettura
Massimo Scalia
Scienziato e politico, leader del movimento antinucleare e tra i fondatori di Legambiente. Primo firmatario, con Alex Langer, dell’appello (1984) per Liste Verdi nazionali. Alla Camera per i Verdi (1987-2001) ha portato a compimento la chiusura del nucleare, le leggi su rinnovabili e risparmio energetico, la legge sul bando dell’amianto. Presidente delle due prime Commissioni d’inchiesta sui rifiuti (“Ecomafie”): traffici illeciti nazionali e internazionali; waste connection (Ilaria Alpi e Miran Hrovatin); gestione delle scorie nucleari. Tra gli ispiratori della Green Economy, è stato a fianco della ribellione di Scanzano (2003) e consulente scientifico nelle azioni contro la centrale di Porto Tolle e il carbone dell’Enel (2011-14). Co-presidente del Decennio per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile dell’Unesco (2005-14). Tra i padri dell’ambientalismo scientifico, suo un modello teorico di “stato stazionario globale” (2020) (https://www.researchgate.net/profile/Massimo-Scalia)