Ricoverato al San Raffaele di Milano a distanza di una settimana dagli ultimi controlli. Gli auguri di Vittorio Emiliani: «Lo conobbi a distanza, a metà degli anni Ottanta, ricorda l’ex direttore del più importante quotidiano romano. Mi chiamò al “Messaggero” per perorare l’interconnessione delle sue reti televisive. Poi un incontro fortuito in Via dei Coronari (che allarmò le sue guardie del corpo)» L’articolo di VITTORIO EMILIANI BERLUSCONI È IN gravi condizioni ma gli auguro di riprendersi da avversario leale quale mi sono sempre considerato. Posso tuttavia raccontare come lo conobbi a distanza. Era un momento cruciale per le televisioni che aveva creato senza però una fondamentale interconnessione. Mi telefonò al “Messaggero” per spiegarmi il problema per lui fondamentale. Mi colpì la chiarezza estrema con la quale avanzò la richiesta, da me lasciata cadere, di porre il giornale che da poco dirigevo a difesa della unificazione delle sue reti televisive. Molto meno cordiale e diplomatico era stato Fedele Confalonieri detto Fidel. Ma era anche un gioco delle parti, credo. Una riforma per la quale Bettino Craxi tornò apposta — anni dopo, da capo del governo — dall’estero per un decreto di convalida. I due erano amici in quella “Milano da bere” da dove Craxi era partito come assessore comunale per il Midas dal quale...
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Vittorio Emiliani
Direttore onorario - Ha cominciato a 21 anni a Comunità, poi all'Espresso da Milano, redattore e quindi inviato del Giorno con Italo Pietra dal 1961 al 1972. Dal 1974 inviato del Messaggero che ha poi diretto per sette anni (1980-87), deputato progressista nel '94, presidente della Fondazione Rossini e membro del CdA concerti di Santa Cecilia. Consigliere della RAI dal 1998 al 2002. Autore di una trentina di libri fra cui "Roma capitale Malamata", il Mulino.