L’occasione della presentazione, a Torino, del Report 2022 sul Diritto d’asilo, a cura della Fondazione Migrantes (organismo pastorale della Cei), è di fare il punto su un’emergenza epocale. Ma è l’occasione, anche, di un atto d’accusa. Lo pronuncia Mariacristina Molfetta, la principale curatrice del dossier, che si chiede cosa abbia fatto il governo dopo la strage criminale dei migranti annegati di fronte alle coste calabresi: «È  andato a riunirsi a Cutro, scegliendo il luogo e il naufragio come simbolici per varare un decreto che renderà molto più difficile la protezione dei migranti» L’analisi di ALBERTO GAINO PRESENTAZIONE TORINESE DEL REPORT 2022 “Il diritto d’asilo”, a cura della Fondazione Migrantes che, per chi non lo sapesse, è l’organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana. L’attacco al governo di centrodestra sul “decreto Cutro” è durissimo: «Più di cento migranti le vittime, fra morti e dispersi, oltre un terzo bambini, di un naufragio vicino alla costa calabrese senza che si sia tentato di portare soccorso. Un crimine su cui spero si faccia luce e si accertino le responsabilità. Che cosa ha fatto, dopo, il governo? È andato a riunirsi a Cutro, scegliendo il luogo e il naufragio come simbolici per varare un decreto che renderà molto più difficile la protezione dei migranti». Così dice Mariacristina...

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Giornalista di lungo corso, collaboratore a “il manifesto” nei primi anni Settanta, dal 1981 cronista prima a “Stampa Sera”, poi a “La Stampa”, nella sua carriera si è occupato soprattutto di cronaca giudiziaria. Tra i suoi libri “Falsi di stampa: Eternit, Telekom Serbia, Stamina” (2014) e “Il manicomio dei bambini: Storie di istituzionalizzazione” (2017).