IL PIANO INFRASTRUTTURALE da 2 trilioni di dollari del presidente Joe Biden sarà probabilmente uno spartiacque per l’economia americana, segnalando chiaramente che l’era neoliberista, con la sua convinzione che i mercati funzionano meglio ed è meglio lasciarli in pace, è alle nostre spalle. Ma mentre il neoliberismo può essere morto, è meno chiaro cosa lo sostituirà.  Le sfide che gli Stati Uniti e le altre economie avanzate affrontano oggi sono fondamentalmente diverse da quelle che affrontarono nei primi decenni del ventesimo secolo. Quelle prime sfide hanno dato origine al New Deal e allo stato sociale. I problemi di oggi — il cambiamento climatico, la perturbazione dei mercati del lavoro dovuta alle nuove tecnologie e l’iper globalizzazione — richiedono nuove soluzioni. Abbiamo bisogno di una nuova visione economica, non di nostalgia per un’era mitizzata di prosperità ampiamente condivisa in patria e supremazia globale all’estero. Sul cambiamento climatico, il piano di Biden non è all’altezza del Green New Deal sostenuto dai democratici progressisti come la rappresentante Alexandria Ocasio-Cortez. Ma contiene investimenti significativi in ​​un’economia verde, come il sostegno ai mercati dei veicoli elettrici e altri programmi per ridurre le emissioni di anidride carbonica, rendendolo il più grande sforzo federale mai realizzato per ridurre i gas serra [leggi qui]. Sul lavoro, il piano mira...

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