Con saggi scientifici e storici e immagini evocative, il volume illustra l’originale mosaico delle componenti paleontologiche, naturalistiche, letterarie, delle attività economiche, turistiche, sportive e di educazione ambientale, che contraddistinguono la Riserva. E ricostruisce il tenace impegno delle comunità del territorio, protratto nel corso di vent’anni, per difendere la Valle, prima da speculazioni edilizie e poi da discariche industriali e di rifiuti urbani. Nel 1993 la Regione Piemonte la riconosce come area protetta, sottraendola al degrado
◆ La presentazione di LAURANA LAJOLO
► La Riserva della Val Sarmassa, che comprende quattro comuni dell’Astigiano, è emersa milioni di anni fa dal mare Padano del Pliocene ed è teatro di un affascinante dialogo tra natura e lavoro contadino, tra memorie e produzioni d’eccellenza, conferendo alle comunità locali il senso di identità e appartenenza. Dalle sue radici arcane prendono ispirazione ogni anno eventi di letteratura, musica, teatro, arte.
Nel trentesimo anniversario della sua istituzione l’Associazione culturale Davide Lajolo con l’Associazione Paesaggi vitivinicoli Langhe Roero e Monferrato Unesco, in collaborazione con Parco paleontologico Astigiano Distretto paleontologico Astigiano e del Monferrato, ha promosso attività teatrali, mostre, incontri per festeggiare il “compleanno” della Riserva e ha raccolto nel libro “Il mare verde La Riserva naturale della Val Sarmassa” le molteplici componenti del territorio.
Il volume illustra, con saggi scientifici e storici e immagini evocative, l’originale mosaico delle componenti paleontologiche, naturalistiche, letterarie, delle attività economiche, turistiche, sportive e di educazione ambientale, che contraddistinguono la Riserva, e propone un percorso variegato e interessante, che fanno emergere l’unicum della Riserva. Nel libro viene ricostruito il tenace impegno delle comunità del territorio, protratto nel corso di vent’anni, per difendere la Valle, prima da speculazioni edilizie e poi da discariche industriali e di rifiuti urbani, fino ad ottenere il riconoscimento di area protetta dalla Regione Piemonte nel 1993.
La Valle, ricca di vigneti pregiati e di boschi storici, che ospitano interessanti giacimenti fossiliferi, molte specie di avifauna, piante autoctone centenarie, ha acquisito una connotazione letteraria attraverso gli scritti di Davide Lajolo, che per primo ha segnalato il pericolo di cementificazione di quelle colline conchigliose e ha definito poeticamente la Valle della Sarmassa “il mare verde del mio paese”.
“Il mare verde. La Riserva naturale della Val Sarmassa” è articolato nelle sezioni tematiche “Nascita e prospettive”, in cui emerge il ruolo attivo di proprietari, organizzazioni agricole, comitati spontanei e Cantina sociale nella difesa ambientale; “Ricchezze della Riserva” con la descrizione del patrimonio paleontologico e della ricchezza di biodiversità; “Storie e leggende”, dove dai toponimi si risale alla storia delle popolazioni autoctone e “barbare”; “Attività didattiche e culturali e sentieristica”, che indicano la propositività di fruizione del patrimonio della Valle; “I prodotti” che traggono le loro specifiche qualità d’eccellenza dalle sabbie paleontologiche.
Nel libro sono citati l’articolo che Davide Lajolo ha pubblicato su “La Stampa” nel 1974 contro lo speculatore edilizio, il suo racconto “Battistin della Sarmassa”, il contadino che non vende la sua terra all’americano che vuole costruire un Villaggio turistico e il racconto di “Clelia e Ariosto”, che rievoca il valore simbolico della quercia secolare, monumento naturale della Riserva. Il racconto fotografico di Fabienne Vigna suggerisce un percorso sentimentale e intimo nell’abbraccio fantasioso con la natura. Chiudono il volume le schede sui beni culturali dei Comuni della Riserva.
Il libro è pubblicato da Edizioni Langhe Roero Monferrato, può essere letto sul sito www.davidelajolo.it e richiesto a [email protected]. © RIPRODUZIONE RISERVATA