La locandina del film girato con Gerard Butler in Arabia, è in streaming su Prime Video

Tradimenti, sparatorie e inseguimenti, naturalmente, si sprecano. Ma si svolgono in uno scenario suggestivo – il film è stato girato in Arabia  – e sono tutto sommato credibili, anche perché i nemici non sono descritti come i soliti fanatici destinati al macello. Sono efficienti, e hanno idee, speranze e famiglie che li attendono esattamente come il mercenario al servizio della Cia e il suo interprete


◆ La recensione di BATTISTA GARDONCINI *

Un eroico americano, superando inenarrabili difficoltà e a volte perdendo qualche amico lungo il percorso, sgomina centinaia di nemici che non sono soltanto brutti, sporchi e cattivi, ma hanno anche una pessima mira, e non riescono mai a colpirlo. Quando per caso ci riescono, le ferite dell’eroe non sono mortali e guariscono in cinque minuti, così da consentirgli di salvare per l’ennesima volta il mondo.

Le trame dei film di guerra prodotti a Hollywood sono tutte uguali, e francamente hanno un po’ stufato. Ma a volte accade che ne esca uno diverso, come “Operazione Kandahar”, di Ric Roman Waugh, disponibile da qualche mese su Prime Video. Il protagonista è Gerard Butler, diventato famoso interpretando il condottiero spartano Leonida in “300”, che qui è un mercenario al servizio della Cia, finito nei guai perché la sua copertura è saltata a causa di un errore dell’agenzia. Con il suo interprete deve quindi attraversare l’Afghanistan e raggiungere Kandahar, dove li attende un aereo per portarli in salvo. Il viaggio è lungo, difficile e pericoloso. Sulle loro tracce ci sono gli iraniani, inviperiti dopo il sabotaggio di un loro impianto nucleare, i pakistani, i talebani e anche un signore della guerra afghano, intenzionato a venderli al migliore offerente. 

Tradimenti, sparatorie e inseguimenti, naturalmente, si sprecano. Ma si svolgono in uno scenario suggestivo – il film è stato girato in Arabia  – e sono tutto sommato credibili, anche perché i nemici non sono descritti come i soliti fanatici destinati al macello. Sono efficienti, e hanno idee, speranze e famiglie che li attendono esattamente come il mercenario e il suo interprete. Insomma, fanno il loro dovere per una causa che credono giusta. Trattandosi di un film americano, sarebbe lecito attendersi il lieto fine. Ma a prevalere è l’amarezza per un conflitto insensato, dove non ci sono né buoni, né cattivi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

(*) L’autore dirige oltreilponte.org

Giornalista, già responsabile del telegiornale scientifico Leonardo su Rai 3. Ha due figlie, tre nipoti e un cane. Ama la vela, la montagna e gli scacchi. Cerca di mantenersi in funzione come le vecchie macchine fotografiche analogiche che colleziona, e dopo la pensione continua ad occuparsi di scienza, politica e cultura sul blog “Oltreilponte.org”.