Il viaggio di Guido Ortona su cosa dovrebbe esserci nel programma di un partito politico di sinistra, che è quindi di fatto un viaggio nella crisi della sinistra, si conclude con un confronto tra i quattro partiti-gruppi politici più importanti che hanno rappresentato questa area politica alle ultime elezioni per le Camere. Il confronto è fra i loro programmi attuali, ed è basato su una ricerca attraverso parole-chiave. Ecco quello che c’è e il tanto che manca. In particolare manca l’indicazione netta di una sorta di decalogo delle priorità da perseguire a livello di mobilitazione sociale, politica e parlamentare Roma, 23 marzo 2003. Tre milioni di manifestanti a difesa dell’articolo 18 al Circo Massimo L’analisi di GUIDO ORTONA, economista 4 – Riassunto di quanto è stato scritto fin qui UN PROGRAMMA DI sinistra deve: a) prevedere una lotta contro questa Europa; b) prevedere una lotta per la redistribuzione dei redditi (e/o della ricchezza) dai ricchi ai poveri (o allo stato sociale); c) enunciare questi obbiettivi (insieme ad altri, se lo si ritiene opportuno) in un “decalogo” di pochi punti, chiari, di sinistra, praticabili e conseguibili – sia pure attraverso una lotta. 5 – Cosa dicono invece i programmi della sinistra? Per cercare di capirlo ho provato a esaminare i quattro più...
2/ In fondo a sinistra. Quello che manca nei programmi dei partiti. C’è una fuga dalle priorità
Guido Ortona
Ha studiato economia a Torino, dove è stato allievo di Siro Lombardini, e ad Ancona, dove è stato allievo di Giorgio Fuà. È stato professore ordinario di politica economica presso l’Università del Piemonte Orientale; in precedenza ha insegnato all’Università di Torino e alla Luiss di Roma. È in pensione dal 2017. Si è occupato di politica economica, scelte collettive ed economia sperimentale. È autore di un’ottantina di pubblicazioni scientifiche e di un romanzo di fantaeconomia, I buoni del tesoro contro i cattivi del tesoro, Biblioteca del Vascello, 2016.