Nel 1976 Stephan Schmidheiny (Eternit) raccontò ai suoi manager che le fibre del minerale ignifugo poteva provocare il cancro ma non c’erano materiali per sostituirlo nelle sue produzioni. Non era vero, c’era da quasi un secolo la “martinite”, come raccontiamo qui. Nel 2005 Daisuke Hatakake (Kubote Corporation) ha chiesto scusa alle vittime, ritenendosi “moralmente responsabile”...
Il silenzio dell’amianto (sui media) uccide ancora: in Giappone si risarcisce, in Italia si scappa
di Alberto Gaino9 Minuti di Lettura
Articolo PrecedentePrimitivismo, l’anarchia verde dell’uomo raccoglitore: l’inizio di tutti i mali quando divenne stanziale
Articolo Successivo Il simposio che ci manca, il pane e il vino che la guerra distrugge
Alberto Gaino
Giornalista di lungo corso, collaboratore a “il manifesto” nei primi anni Settanta, dal 1981 cronista prima a “Stampa Sera”, poi a “La Stampa”, nella sua carriera si è occupato soprattutto di cronaca giudiziaria. Tra i suoi libri “Falsi di stampa: Eternit, Telekom Serbia, Stamina” (2014) e “Il manicomio dei bambini: Storie di istituzionalizzazione” (2017).