Con un Protocollo d’Intesa tra il Movimento Europeo e l’Associazione Patriarchi della Natura presentato a Montecitorio il 7 aprile scorso prende avvio la collaborazione per conservare il Dna degli alberi monumentali più significativi e a rischio di estinzione delle varie regioni italiane. Sono piante particolarmente rustiche e resistenti alle avversità capaci più di tutte di affrontare il futuro della crisi climatica. E il Bosco dei Patriarchi avrà una preziosa funzione divulgativa rivolta anzitutto alle nuove generazioni. Al via il progetto dedicato a David Sassoli, con la messa a dimora di uno o più alberi significativi delle principali Regioni d’Europa, come lui stesso aveva auspicato durante la sua presidenza del Parlamento europeo

Un esemplare secolare di Pino Loricato, a rischio di estinzione, nel Parco nazionale del Pollino in Calabria e Basilicata

◆ L’articolo di SERGIO GUIDI

Roma, 7 aprile 2025, Sala stampa di Montecitorio. Da sinistra: Sergio Guidi (agronomo e presidente dell’Associazione Patriarchi d’Italia), Toni Ricciardi (deputato del Pd), Filippo Ciavaglia (responsabile Politiche europee della Cgil), Pier Virgilio Dastoli (presidente del Movimento Europeo)

È stato presentato alla Camera dei Deputati il Protocollo d’Intesa tra il Movimento Europeo presieduto da Pier Virgilio Dastoli e l’Associazione Patriarchi della Natura presieduta da Sergio Guidi. All’incontro alla Sala stampa di Montecitorio il 7 aprile erano presenti anche ecc. L’iniziativa di grande valore non solo simbolico è nato dai rapporti maturati tra il Movimento Europeo e l’associazione di promozione sociale Patriarchi della Natura, in occasione della donazione e messa a dimora della figlia della più grande quercia del Molise a Jelsi nel luglio 2024. Una collaborazione istituzionale che ha portato alla firma del protocollo d’intesa tra le parti, finalizzato alla tutela e valorizzazione della biodiversità italiana, con particolare riferimento agli alberi monumentali capostipiti dei nostri boschi e delle nostre foreste, piante che si sono dimostrate nei secoli e nei millenni le più resistenti alle avversità e le più adatte ad affrontare gli stress ambientali futuri, compresi i cambiamenti climatici.

Tra i vari obiettivi del Protocollo vi è l’impegno a realizzare il primo Bosco dei Patriarchi d’Italia che prevede la messa a dimora di piante figlie degli alberi monumentali più significativi e a rischio di estinzione delle varie regioni italiane, dove si conserverà per il futuro il Dna degli alberi particolarmente rustici e resistenti alle avversità capaci più di tutti di affrontare il futuro. Il bosco dei Patriarchi avrà la funzione divulgativa e conservativa e di fatto sarà una vera e propria Arca Genetica che guarda al futuro. Altro obiettivo è il progetto dedicato a David Sassoli, con la messa a dimora di uno o più alberi significativi delle principali Regioni d’Europa, come lui stesso aveva auspicato durante il suo mandato. 

Sergio Guidi e alcune allieve alle prese con la misurazione del tronco di una quercia secolare

Un altro obiettivo è la promozione degli alberi monumentali più significativi, a rischio di estinzione e/o legati ai siti Unesco affinché siano riconosciuti come Patrimonio Naturale Vivente dell’Umanità. In Italia sono già stati individuati diversi alberi monumentali che vivono all’interno o nelle immediate vicinanze dei vari siti Unesco. Infine, viene proposto il salvataggio del Pino loricato del Pollino come specie a rischio di estinzione dovuto sia al cambiamento climatico che al pascolamento selvaggio dell’area protetta del Parco nazionale del Pollino in Basilicata e Calabria. Una pratica diffusa che impedisce il rinnovo delle giovani piante. Difatti, il numero ridotto di esemplari monumentali e la ridotta fertilità dei semi delle piante adulte rendono la specie ad elevato rischio di estinzione ed è quindi necessario un intervento immediato.

In programma ci sono anche altre iniziative di comunicazione e sensibilizzazione. Tra di esse la donazione al comune di Firenze del Leccio di Leonardo, figlio del grande patriarca arboreo che vive proprio a Vinci, il paese del grande Leonardo; questa piccola pianta verrà messa a dimora in memoria dell’ex presidente del Parlamento europeo David Sassoli che era nato in questa città. L’Europa ha manifestato una grande attenzione per la tutela della biodiversità, mettendo questo tema ai primi posti delle politiche comunitarie; ciò è dimostrato dalle leggi comunitarie promulgate, tra le quali Rete Natura 2000 e la Strategia Europea per la Biodiversità con cui l’Unione Europea ribadisce l’impegno globale a proteggere 1/3 del pianeta entro il 2030, elemento chiave del Green Deal Europeo attraverso varie azioni, compresa la piantumazione di 3 miliardi di alberi.

L’associazione Patriarchi della Natura nata nel 2006 da un gruppo di agronomi, biologi e naturalisti che fin dagli Anni 90 si sono occupati di natura e ad oggi hanno realizzato la “Collezione Nazionale dei Patriarchi” attraverso lo studio, la mappatura e il recupero del germoplasma degli alberi del futuro (unica esperienza in Italia ed Europa). Il Movimento Europeo ha ritenuto, pertanto, opportuno formalizzare la collaborazione finalizzata alla tutela e conservazione di questo patrimonio di biodiversità che appartiene all’intera collettività. Ed è compito di tutti noi attivarci per frenare l’erosione genetica di questo capitale naturale unico e straordinario. Salvaguardare questa biodiversità è importante ma è anche auspicabile che l’esperienza fatta in Italia dall’associazione Patriarchi della Natura nel recupero del Dna dei grandi alberi possa essere un punto di riferimento anche per altri Paesi europei che stanno perdendo la loro biodiversità, riducendo, con ciò, le loro possibilità di contrastare e combattere i cambiamenti climatici. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Agronomo ed esperto di biodiversità, ha ideato e cura la “Rete dei Frutteti della Biodiversità”, la prima in Italia, nata per conservare il germoplasma delle specie agrarie e forestali a rischio di estinzione, riproduce le specie e varietà a maggior rischio di erosione genetica a scopo conservativo e per l’implementazione della rete. Si occupa di ambiente, agricoltura e alimentazione naturale. È autore di numerose pubblicazioni e collabora con Ispra per la realizzazione della collana di quaderni sui “Frutti dimenticati e biodiversità recuperata”. È presidente dell’Associazione Patriarchi della Natura per la tutela e valorizzazione degli alberi monumentali italiani. Contatti: [email protected] - Informazioni: www.patriarchinatura.it