Annunci a pagamento e marketing sfacciato si mischiano con le notizie e confondono il lettore. L’indipendenza dei giornalisti scompare se la mescolanza viene proposta perfino dalla nave ammiraglia della Rcs. Come potranno resistere testate più deboli, se il “Corriere della Sera” mischia le carte, e pubblica (affiancata a una pagina redazionale) il manifesto sui meriti,...

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Sette anni nella Cronaca romana del Messaggero, quella di Zapelloni, di Tirincanti, di Columba, di Tucci, in giro per la città, a imparare il mestiere. Poi, vinto il concorso Rai per telecronista (Vespa, Pizzul, Ferretti, Fava, Buttiglione) si trasferì al giornale radio diretto da Vittorio Chesi. Dopo la riforma dell’azienda di viale Mazzini, lavorò per cinque anni con Sergio Zavoli, come caporedattore del Gr1. Nel 1980, chiamato da Vittorio Emiliani, lasciò la Rai e tornò a via del Tritone come capocronista, sulla sedia che era stata di Silvano Rizza. Presidente della Federazione della stampa (con Giorgio Santerini), poi segretario dell’Ordine nazionale (con Lorenzo Del Boca), ha insegnato nelle scuole di giornalismo (Urbino, Perugia) e ha continuato a studiare i problemi e l’etica dell’informazione. Suoi alcuni libri, fra i quali: Coltelli di carta, La fabbrica delle notizie, Cattive notizie, Giornalisti o giudici, Nel segno della verità. Ha fondato il sito «professionereporter.eu» affinché tutti possano seguire cosa accade nel mondo delle notizie, così delicato per la democrazia