Era un architetto, non un medico, ma alla salute pubblica ha dedicato una parte importante della sua vita. Per quindici anni è stato assessore alla Sanità nella Regione dell’Emilia-Romagna, dopo essersi formato politicamente come sindaco di Cesenatico. Giovanni Bissoni, morto a 70 anni, è stato un esempio tra i più virtuosi della politica al servizio dei cittadini, e soprattutto al servizio degli ultimi. Ha difeso la Sanità pubblica dalla sempre più vorace presenza del settore privato, e in questo è stato un esempio prezioso per la politica come vocazione di servizio. In questo corsivo Vittorio Emiliani, ne tratteggia un ricordo che vuole essere anche espressione di cordoglio condiviso con Annarita e famiglia


◆ Il corsivetto di VITTORIO EMILIANI

La prematura scomparsa di Giovanni Bissoni, per anni apprezzato assessore alla Sanità alla Regione Emilia-Romagna, desta in noi che l’abbiamo conosciuto e apprezzato il più vivo e sincero rimpianto e cordoglio. Giovanni era stato un sindaco amato nella sua Cesenatico e poi assessore innovativo in Regione dove aveva rilanciato in modo diffuso e coraggioso la Sanità pubblica che si sta scientemente  demolendo a vantaggio di potenti feudi privati.

Lascia quindi un grande vuoto in tutti noi che abbiamo seguito e difeso il suo sforzo esemplare per recuperare a vantaggio dei più deboli il servizio sanitario pubblico a livello regionale e nazionale contro privatizzazioni che hanno colpito i ceti meno abbienti. Avevo sperimentato per un nostro congiunto degente senza speranza al Bellaria di Bologna la sua professionalità e umanità. Tutta l’Emilia-Romagna lo onora e lo piange come una perdita gravissima, come un dirigente politico di rara capacità e competenza. Addio Giovanni, che la terra ti sia lieve, con un forte abbraccio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Direttore onorario - Ha cominciato a 21 anni a Comunità, poi all'Espresso da Milano, redattore e quindi inviato del Giorno con Italo Pietra dal 1961 al 1972. Dal 1974 inviato del Messaggero che ha poi diretto per sette anni (1980-87), deputato progressista nel '94, presidente della Fondazione Rossini e membro del CdA concerti di Santa Cecilia. Consigliere della RAI dal 1998 al 2002. Autore di una trentina di libri fra cui "Roma capitale Malamata", il Mulino.