Cosa vuol dire essere oggi di sinistra? La domanda può aprire dibattiti che potrebbero diventare maratone. Ma in questo breve intervento Guido Ortona dà una sua risposta, semplice e concreta, che ha bisogno di poche righe. Una risposta che può essere intesa anche come proposta. Il cui impatto non è velleitario. Un sacrificio dell’1% per il 20% degli italiani… vediamo come L’articolo di GUIDO ORTONA QUESTO ARTICOLO È molto breve. Per due motivi. Il primo è che l’autore ha solo una cosa da dire, che a lui sembra ovvia e non richiede molte parole. Il secondo è che l’autore spera che questo articolo venga diffuso, e venga letto anche da chi ha poco tempo per leggere. La situazione politica è molto confusa. Sono in molti a chiedersi “cosa vuole dire oggi essere di sinistra”. La risposta a questa domanda è semplice: sono di sinistra quei partiti e quei movimenti che soddisfano due condizioni. La prima è che cerchino di ottenere che vengano estese le garanzie dello Stato sociale e i diritti sociali ed economici fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione; e questo è ovvio. La seconda è che cerchino di ottenere che alle necessarie spese si provveda tassando opportunamente il patrimonio dei ricchi; e questo dovrebbe essere ovvio. Senza questa seconda...

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Ha studiato economia a Torino, dove è stato allievo di Siro Lombardini, e ad Ancona, dove è stato allievo di Giorgio Fuà. È stato professore ordinario di politica economica presso l’Università del Piemonte Orientale; in precedenza ha insegnato all’Università di Torino e alla Luiss di Roma. È in pensione dal 2017. Si è occupato di politica economica, scelte collettive ed economia sperimentale. È autore di un’ottantina di pubblicazioni scientifiche e di un romanzo di fantaeconomia, I buoni del tesoro contro i cattivi del tesoro, Biblioteca del Vascello, 2016.