La Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il ministro per gli Affari Europei, il Mezzogiorno, la Politica di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini durante il volo in elicottero sulle zone alluvionate Giorgia Meloni lascia il vertice a Hiroshima con i grandi del mondo per raggiungere la Romagna devastata dall’alluvione. Non teme contestazioni, abbraccia ed è abbracciata da tutti. Il Consiglio dei ministri approva subito lo stanziamento di due miliardi per risollevare la regione devastata. Il presidente Bonaccini ringrazia, ma c’è imbarazzo. Il suo nome è quello logico come Commissario alla ricostruzione, e lo sostengono perfino i governatori della grande regioni di centrodestra. Ma ci sono divisioni, preoccupazioni, una fronda nel governo. E per ora la nomina è ferma. Tutto questo, nella regione che è il pilastro elettorale del Pd. Come lo era, nel secolo scorso, del Partito comunista Il pensierino di GIANLUCA VERONESI QUANTO STA SUCCEDENDO in Emilia Romagna – dal punto di vista unicamente politico – ha dell’incredibile. È come se una serie di coincidenze si fossero date appuntamento lì. Tralascio aspetti climatici, ambientali, idrogeologici ben più drammatici, su cui però è aperta...

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Si laurea a Torino in Scienze Politiche e nel ’74 è assunto alla Programmazione Economica della neonata Regione Piemonte. Eletto consigliere comunale di Alessandria diventa assessore alla Cultura e, per una breve parentesi, anche sindaco. Nel 1988 entra in Rai dove negli anni ricopre vari incarichi: responsabile delle Pubbliche relazioni, direttore delle Relazioni esterne, presidente di Serra Creativa, amministratore delegato di RaiSat (società che forniva a Sky sei canali) infine responsabile della Promozione e sviluppo. È stato a lungo membro dell’Istituto di autodisciplina della pubblicità.