
La guerra in Ucraina, come peraltro molti fatti che fanno la Storia, viene spesso raccontata in un modo semplificato, che invece di avvicinare rischia di allontanare dalla realtà. Quella in corso è una guerra cominciata non nel febbraio 2022 – come è percezione collettiva qui in Occidente – ma esattamente otto anni prima, nel febbraio 2014. Un analista, Ivan Katchanovski, docente universitario ucraino-canadese che vive e insegna ad Ottawa, dà una lettura – documentata – dei fatti che si discosta molto da quella “ufficiale”. Una lettura dei fatti che attribuisce responsabilità dirette all’Occidente (prima di tutti, agli Stati Uniti). Il fatto scatenante del conflitto – è posizione condivisa – è stata la strage di Maidan, in occasione dell’ennesima manifestazione di protesta contro l’allora presidente Yanukovich. Alcuni manifestanti furono uccisi da cecchini che sparavano dai palazzi. L’inchiesta non portò all’individuazione di colpevoli, ma la vicenda ha lasciato una scia di sospetti e di dubbi. Su tutto questo Katchanovski ha indagato e studiato a lungo, arrivando a conclusioni clamorose
L’intervento di ROBERTO FERRIGNO
LA GUERRA IN UCRAINA è iniziata nel febbraio 2014 col massacro di Maidan. La morte di 70 tra manifestanti e poliziotti ha scatenato una valanga di indignazione internazionale che ha portato alla caduta del presidente Viktor Yanukovych, eletto nel 2010. Il presidente è stato successivamente incolpato per i morti di Maidan. Eppure oggi queste uccisioni rimangono ufficialmente irrisolte. Il professore ucraino-canadese Ivan Katchanovski dell’Università di Ottawa ha studiato per anni i fatti di Maidan, raccogliendo prove schiaccianti che dimostrano che i cecchini non erano dei governativi ma agenti pro-Maidan che sparavano da edifici occupati dai manifestanti. Sebbene il lavoro pionieristico di Katchanovski sia stato accuratamente ignorato dai media tradizionali, uno scrupoloso studio da lui presentato sul massacro nel settembre 2015 e aggiornato nell’agosto 2021 e pubblicato nel 2016 e nel 2021 è stato citato in oltre 100 occasioni da studiosi ed esperti. Grazie a questo documento e ad altre ricerche, Katchanovski è stato annoverato tra i politologi più quotati al mondo specializzati in questioni ucraine. Katchanovski ha anche approfondito il ruolo significativo ma non dominante che i movimenti di estrema destra hanno avuto nella politica ucraina durante e dopo i fatti di Maidan. Le organizzazioni di estrema destra e le loro unità armate hanno avuto un ruolo chiave nei principali casi di violenza politica durante la rivolta e hanno raggiunto la capacità di rovesciare con la forza il governo di uno dei più grandi Paesi europei [leggi qui nota 1].

Sebbene diversi studi accademici, articoli ed interviste, siano stati pubblicati negli scorsi anni, evidenziando come Maidan sia stato pianificato ed organizzato con l’obiettivo di rovesciare l’allora governo ucraino, la maggior parte degli organi di stampa ha continuato a diffondere la narrativa di comodo che illustra Maidan come una «rivoluzione» popolare spontanea contro Yanukovich. Scrive Katchanowski:
«Il massacro di Maidan è stato uno dei casi più documentati, se non il più documentato, di uccisione di massa della storia. I manifestanti sono stati fucilati nel pieno centro della città di Kiev alla presenza di migliaia di testimoni e di più di cento giornalisti provenienti dall’Ucraina, dall’Occidente, dalla Russia, dalla Polonia e da altri Paesi» [leggi qui nota 2].
Eppure, i media occidentali hanno taciuto.
«Questo viene fatto per ragioni politiche. I media tradizionali seguono i loro governi, non i fatti. I giornalisti occidentali hanno travisato in modo grossolano il massacro di Maidan», ha detto lo studioso in una recente intervista [leggi qui nota 3]. «Con poche eccezioni, i giornalisti non hanno riportato i video dei cecchini che sostenevano Maidan e le loro confessioni, e le testimonianze dei manifestanti feriti e di diverse centinaia di testimoni riguardanti tali cecchini».

La maggioranza assoluta dei manifestanti feriti ha testimoniato durante l’inchiesta ed al processo di essere stata colpita dai cecchini posizionati nell’Hotel Ukraina e da altri edifici controllati dai manifestanti. Esperimenti investigativi in loco con esperti balistici del governo hanno determinato che molti manifestanti sono stati uccisi o feriti da edifici o aree controllate dai manifestanti. Ci sono diverse centinaia di testimonianze e ammissioni da parte di 14 membri dei gruppi di cecchini che riguardano il coinvolgimento di specifici leaders del colpo di Stato di Maidan. Gli esami medici effettuati dagli esperti legali del governo dimostrano che quasi tutti i manifestanti sono stati colpiti da direzioni elevate, laterali e posteriori, in corrispondenza degli edifici controllati dai manifestanti, mentre le vittime erano rivolte verso la polizia. Ma il governo e l’estrema destra si sono impegnati nell’ostruzionismo delle indagini e dei processi e nella copertura dei cecchini. Il fatto che nessuna persona sia stata arrestata o condannata per il massacro dei manifestanti e della polizia a Maidan è indicativo e rivelatore del fallimento delle indagini svolte.
Il processo per il massacro di Maidan dovrebbe emettere il verdetto finale in autunno. Ma Katchanovski si dichiara scettico sul verdetto finale.
«La magistratura ucraina non è indipendente e le minacce dell’estrema destra si fanno sempre più pressanti. Il clima è comunque pesante anche oltre i confini ucraini. C’è una crescente censura politica sull’Ucraina nel mondo accademico, e anche un’autocensura», ha dichiarato Katchanovski. «Molti studiosi hanno paura di condurre ricerche basate su prove che siano contrarie alle narrazioni occidentali consolidate su Maidan, sulla guerra Russia-Ucraina e su altre questioni relative ai conflitti in Ucraina dopo il colpo di Stato del 2014».
Al contrario, secondo lo studioso, coloro che sono disposti a «ripetere palesemente e acriticamente le narrazioni occidentali», anche quando le loro favole sono «contrarie all’evidenza», vengono premiati e non incontrano alcuna resistenza a pubblicare il loro lavoro. Nel gennaio 2023, ad esempio, una pubblicazione accademica ha rifiutato un articolo scritto da Katchanovski «per ragioni politiche». Il lavoro esaminava il coinvolgimento dell’estrema destra nella guerra civile del Donbas e il massacro di Odessa del maggio 2014, in cui gli ultranazionalisti costrinsero gli attivisti filo-federalisti e russofoni a entrare nella Trade Unions House della città dando poi fuoco all’edificio, uccidendo 42 persone e ferendone molte altre. Come per le uccisioni dei cecchini di Maidan, nessuno è mai stato assicurato alla giustizia per questi atti efferati. Gli oligarchi e loro rappresentanti politici e i gruppi di estrema destra coinvolti nel massacro di Maidan contro i manifestanti e la polizia non sono solo responsabili di questo grave crimine politico, ma anche delle sue disastrose conseguenze per l’Ucraina.

L’eccidio ha causato il rovesciamento del governo ucraino e, in ultima analisi, ha portato o contribuito all’annessione russa della Crimea, alla guerra civile nel Donbas, agli interventi militari russi in Crimea e nel Donbas e ai conflitti internazionali tra Ucraina e Russia e tra Occidente e Russia. Fino a quando si continuerà a tacere, fino a quando non si cercherà la verità e non si farà giustizia, il conflitto ucraino, che continua ad avere tutti i connotati di una spietata guerra civile, al massimo potrebbe essere “congelato” ma non risolto. Secondo Katchanovski, i governi Usa e dell’Ue hanno delle responsablità evidenti nella censura di Maidan. Non riconoscerle costituisce un pericoloso processo collettivo di negazione e rimozione storica e politica che, in precedenti tragici periodi, ha portato i “sonnambuli” europei a precipitare in una guerra mondiale. © RIPRODUZIONE RISERVATA