A un anno dal suo arresto e dalla detenzione nel carcere di Castrovillari, la regista curdo-iraniana, dopo la scarcerazione del Tribunale di Crotone, ha ricevuto a Riace la cittadinanza onoraria nel celebre “Paese dell’accoglienza” nella Locride. Il 15 gennaio sarà nuovamente davanti ai giudici di Crotone per difendersi dall’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare in Italia di 77 migranti provenienti dalla Turchia. La cittadinanza onoraria le è stata consegnata dall’ex presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, e dal sindaco ed europarlamentare di Avs Mimmo Lucano. Con “Italia Libera” Maysoon si è soffermata sulla condizione dei richiedenti asilo: «Nella maggior parte dei Paesi non è loro consentito di lavorare e in alcuni Paesi non possono nemmeno lavorare come volontari, o ricevere servizi medici. Ho molto apprezzato il recente discorso del presidente Mattarella che ha ricordato che l’Italia garantisce il diritto d’asilo per lo straniero a cui venga impedito nel suo Paese l’esercizio delle libertà democratiche»
◆ L’articolo di CESARE A. PROTETTÌ
► Il giorno di Capodanno 2024 Maysoon Majidi, 29 anni, regista e attivista curdo-iraniana, lo aveva trascorso nel carcere di Castrovillari, impaurita e ansiosa perché non c’era un interprete e non sapeva di che cosa era accusata. Era approdata in Calabria il giorno prima, insieme a un gruppo di 77 migranti provenienti dalla Turchia, due dei quali l’avevano indicata come scafista aiutante del capitano Akturk Ufuk. Di qui l’incriminazione della Procura per favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, la stessa di cui hanno dovuto rispondere le organizzazioni non governative (Ong) impegnate nel salvataggio dei migranti nel Mediterraneo.
Il giorno di Capodanno 2025 lo trascorrerà ancora in Calabria, sempre con una grande ansia, ma non in carcere. È stata scarcerata nell’ottobre scorso su istanza del suo difensore, l’avvocato Giancarlo Liberati, e vive a Riace, in un limbo tra la sua nuova vita da richiedente asilo e il timore della sentenza che incombe su di lei. L’udienza nella quale sarà ascoltata (nel frattempo ha imparato l’italiano) dopo alcuni rinvii, è stata fissata per il 15 gennaio davanti al tribunale di Crotone.
Attorno a lei si è formata una catena di solidarietà innocentista che vede al centro Laura Boldrini, ex presidente della Camera, e soprattutto il sindaco ed europarlamentare Mimmo Lucano che, su delibera del Consiglio comunale, il 4 novembre scorso le ha attribuito la cittadinanza onoraria e gli ha consegnato simbolicamente le chiavi della città e, non simbolicamente, una casa dove stare per il tempo che sarà necessario. «Ho conosciuto Maysoon – ha detto Laura Boldrini − nel febbraio scorso mentre era detenuta nel carcere di Castrovillari e poi l’ho rivista nel carcere di Reggio Calabria. La sua storia di attivista, artista e donna curdo-iraniana in fuga dal regime teocratico del suo paese mi è apparsa subito coerente e credibile». «Mai pensato − ha aggiunto Lucano – che fosse una scafista. Lei non è una criminale, ma un’eroina che si batte per il riscatto delle donne iraniane oppresse dal regime».
Attraverso Boldrini e Lucano, Maysoon ha potuto conoscere l’altra faccia dell’Italia, quella che accoglie i perseguitati e, una volta salvati in mare, non li lascia vagare per il Mediterraneo per 19 giorni negando l’approdo a un porto italiano. «Questo è un modo bello – ha detto Boldrini durante la cerimonia per la cittadinanza onoraria − per dimostrare che c’è un’Italia che sa accogliere ed includere. Riace è il simbolo di questa Italia». In Calabria Mysoon ha trovato altre persone aperte ed empatiche, come il dott. Isidoro Napoli, Sisì per gli amici, medico dell’ambulatorio gratuito da lui stesso messo in piedi a Riace insieme ad alcuni altri medici specialisti. (Nella foto, scattata nell’ambulatorio, Maysoon e il fratello insieme al dottor Sisì).
In Calabria, al municipio di Riace, hanno voluto essere presenti personaggi come Maurizio Del Bufalo che, all’indomani del 4 novembre, ha scritto parole di sostegno: «Siamo nel Municipio di Riace, accalcati tra sostenitori del sindaco Mimmo Lucano e avvocati, questurini, carabinieri e sindaci dei paesi vicini, venuti a vedere come si restituisce la dignità ad una ragazza iraniana che con la sua sagoma sottile, quasi infantile, sorretta dalla presenza serena ed autorevole di Laura Boldrini, ruba la scena persino a Lucano, che trasuda finalmente gioia». Maurizio Del Bufalo ha promosso a partire dal 2008 il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, membro dal 2009 della rete Human Rights Film Network sponsorizzata da Amnesty International. Attraverso la Rete del Caffè Sospeso ha proposto una nuova missione di solidarietà internazionale a sostegno degli intellettuali perseguitati nei Paesi d’origine.
Maysoon, che abbiamo contattato al telefono, non vuole parlare del processo imminente, ma ha da dire qualcosa sul popolo curdo e sul diritto d’asilo. «Il popolo curdo da anni lotta per i propri diritti. Diritti che includono lingua e cultura. Le azioni militari che lo coinvolgono non fanno altro che alimentare violenza e instabilità. C’è un vero e proprio genocidio in corso. Lo affermo quale discendente dell’antico popolo della Mesopotamia e come donna che ha vissuto personalmente le conseguenze di questi conflitti».
Quanto alla posizione del richiedente asilo Maysoon osserva: «Nella situazione in cui i richiedenti asilo attendono l’elaborazione della loro richiesta, hanno diritti limitati. Nella maggior parte dei paesi non è loro consentito lavorare e in alcuni paesi non possono nemmeno lavorare come volontari. In alcuni paesi non è neppure consentito di circolare liberamente all’interno del territorio e anche l’accesso ai servizi medici è limitato. Ho molto apprezzato il recente discorso del presidente Mattarella che ha ricordato che l’Italia garantisce il diritto d’asilo per lo straniero a cui venga impedito nel suo Paese l’esercizio delle libertà democratiche». © RIPRODUZIONE RISERVATA