Ad attrarmi era stato un racconto di Puskin, dai colori lividi di una vicenda misteriosa in un paese del Nord Europa. Da lì al saggio di Freud “Al di là del principio di piacere” il passo fu immediato, per ritrovare quel che tanti anni prima mi aveva raccontato K., il mio primo “barone” alla “Sapienza”, mentre, da poco laureato, ero suo assistente. Aveva fatto la Prima guerra mondiale come giovanissimo guardiamarina della flotta asburgica. Una singolare cavalcata che non ti aspetti tra fisica, filosofia e psicoanalisi, e ti lascia a bocca aperta davanti alla coazione a ripetere del “ritorno all’equilibrio” Il racconto di HERR K.* * Con questo racconto Herr K. comincia le sue incursioni sulle pagine di “Italia Libera”. Quel che c’è da sapere sul suo conto lo spiega lui stesso nella bio a fondo pagina  (serendipità [ingl. serendipity]. Il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne cerca un’altra: la scoperta dell’America fu un caso di s. Da “lo Zingarelli”) CHI NON METTE il naso nella biblioteca di un amico? Io ci aggiungo il vizio di leggere la prefazione del libro che attira l’attenzione. Era stato un racconto di Puskin, dai colori lividi e vagamente horror di una vicenda misteriosa in un paese del Nord Europa. Non ricordo...

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Non ha mai amato la poesia, in particolare quella contemporanea. Archiloco, Saffo, Lucrezio, Dante, Ariosto, Shakespeare e Leopardi, stop. Per questo, forse, si diletta a cimentarsi con racconti brevi, il romanzo non è nelle sue corde e nemmeno alla sua portata. Fascinato dalla Mitteleuropa di Hofmannsthal, Schnitzler, e sì, pure Roth. Ha un sano disprezzo per quell’orda di umanisti — tutti hanno sicuramente scritto poesie anche dopo i vent'anni — che infesta l'amministrazione pubblica ed è colpevole di linguaggio e procedure, che in nome di Sicurezza e Privacy bastonano impietosamente le parti basse degli utenti; e che vanificano gli sforzi per far risalire l’Italia dall’attuale ultimo posto nella Ue per digitalizzazione. Promette di lardellare con excursus scientifici, episodicamente, qualche racconto. Per contribuire a superare il gap che ha la letteratura italiana, fatti salvi Gadda, Calvino e, in parte, Eco ?. Ma sta anche valutando se non tralignare con un po’ di esoterismo