Mattarella con sofferenza e però con impagabile spirito civico ce l’ha fatta. Lasciamo perdere vincitori e vinti e stiamo ai problemi che avrà il governo Draghi, a cominciare dall’aggravio dei costi dell’energia, dalla necessità di avvalersi ancora del gas e quindi dei fossili. Si poteva e si doveva formulare con l’assistenza di grandi studiosi un Piano nazionale per le energie rinnovabili prendendo atto delle ricerche “neutrali” che in Italia la ventosità è la metà di quella nord-europea. Bisogna e bisognava puntare sul fotovoltaico, ma non a danno delle colture agricole, coniugando il fotovoltaico anzitutto con l’edilizia economica e la copertura dei terrazzi o dei tetti. E poi sulle centrali idroelettriche grandi e piccole, e di queste ultime ve ne sono tante da recuperare nella chiostra alpina modernizzandole

L’articolo di VITTORIO EMILIANI
SIAMO DIVENTATI UN Paese di flagellanti. O di bugiardi. Salvini, il vero sconfitto dei giorni scorsi, va ripetendo in tutte le tv che lui ha da sempre voluto Mattarella e quindi è uno dei vincitori di questa tormentata sessione di voto. Balle, ma la Rai ha ancora la libertà di fornire un quadro veritiero della situazione politica? Francamente sembra di no. Persino un nome come quello di Carlo Nordio, punta acuminata del centrodestra, viene presentato per giorni come potabile per tutti nascondendo il fatto che sui magistrati ne ha dette di tutti i colori e come potrebbe allora essere stato “super partes”? Poi tutti diventano “storici” e qui qualche storico vero dovrebbe rimettere le cose in chiaro. Storico è diventato Paolo Mieli, storico è diventato, oplà, Aldo Cazzullo. Siamo alle autonomine.

Ma lasciamo perdere: Mattarella con sofferenza e però con impagabile spirito civico, di sacrificio personale per il bene del Paese, ce l’ha fatta. Lasciamo perdere vincitori e vinti e stiamo ai problemi che avrà il governo Draghi, a cominciare dalle ripercussioni pesanti sui prezzi al consumo, sull’aggravio dei costi dell’energia, dalla necessità di avvalersi ancora del gas e quindi dei fossili. E sono già rispuntati i sostenitori del nucleare “pulito” (ma se ancora non abbiamo risolto il problema di dove mettere le scorie delle vecchie centrali?) non si sa fra quanti anni, o dell’idrogeno blu che, per produrlo genera Co2, e va poi sotterrata e dove quindi? A Ravenna le proteste, sacrosante, si susseguono.
Paghiamo l’alto prezzo per aver cianciato tanto di rinnovabili abbandonando alla peggior speculazione a corta vista l’eolico, con centinaia di pale praticamente ferme perché in quella zona il vento non c’è, dopo aver ulteriormente scassato il nostro già disossato Appennino e aver sostanzialmente truffato tanti poveri Comuni soprattutto del Sud. Si poteva e si doveva formulare con l’assistenza di grandi studiosi un Piano nazionale per le energie rinnovabili prendendo atto delle ricerche “neutrali” (il Club Alpino Italiano, per esempio) che in Italia la ventosità è la metà di quella nord-europea, cominciando dalla Germania.

Bisogna e bisognava puntare sul fotovoltaico, ma non a danno delle colture agricole, non schiacciando cioè queste ultime sotto le lastre fotovoltaiche. Ma coniugando il fotovoltaico anzitutto con l’edilizia economica e la copertura dei terrazzi o dei tetti, a partire dalle Isole e dal Sud, senza trascurare il Centro e anche il Nord (si pensi alla riviera ligure). Non sarà esteticamente bellissimo e tuttavia risulta molto pratico. In grado di dare una risposta positiva, come le centrali idroelettriche (le sole rinnovabili davvero funzionanti) grandi e piccole, e di queste ultime ve ne sono tante da recuperare nella chiostra alpina modernizzandole e potenziandole. Siamo invece partiti per la tangente assecondando una speculazione ciecamente egoista.
È il momento di riacquistare la ragione prima di abbandonarsi allo scoramento e a nuove speculazioni demenziali, suicide, già largamente sperimentate a danno nostro e del nostro martoriato territorio. Temo che con ministri come Cingolani ciò non sarà possibile e però il governo Draghi deve pensarci seriamente rinunciando all’idrogeno blu idrogeno e lavorando invece seriamente, alacremente su centrali e centraline idroelettriche, sul fotovoltaico su tetti e terrazzi. Non abbiamo più tempo. © RIPRODUZIONE RISERVATA